1. In tempi di quarantena conto le pecorine per dormire ( i primi cazzi nel culo e altri aneddoti)


    Data: 27/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Frivolousb, Fonte: Annunci69

    ... contatto. Non ci scambiammo nemmeno il numero, nonostante il fatto che vivesse ironia, della sorte, in un paesino vicino al mio.
    
    Una volta finito con lui tornai a girovagare. Mi sentivo, giovane, appetibile, potente. Vecchi porci continuavano in continuazione a tastarmi. A dirmi che il mio culo era “fenomenale” e a infilarci dentro dita.
    
    Poi altre mani. Più accorte e sensibile però . Mani che sapientemente mi massaggiavano la schiena, mi fecero mollare ogni difesa. Quel massaggio era irresistibile. Non mi voltai, però, avevo paura. Piuttosto mi lasciai guidare, anche se ero io quello davanti, da lui, dalle sue mani nell’ ennesima cabina della serata.
    
    Come avevo paura lui era piuttosto inguardabile. Trentaquattro anni portati così così. Corti capelli di un biondo piuttosto slavato, occhialini, faccia da piccolo caimano in agguato. Io lo soprannominai subito Angelo Impuro. Lui mi si avvicinò piano. Con quelle sue mani fatate mi spogliò, e mi disse:_ Era da un po’ che ti tenevo d’occhio. Sei molto carino!_ e ancora _ rilassati non voglio farti nulla che anche tu non voglia fare…scommetto che ora mi dirai che questa è la tua prima volta!
    
    Allorché io con tono di sfida gli risposi:_ No, veramente la mia seconda!
    
    Una volta rimasti entrambi nudi pure lui fece scempio del mio culo. “Troia” mi chiamava, e troia in calore io mi sentivo (fu ...
    ... sempre con lui, ma un’altra serata, che provai il mio primo e finora unico orgasmo anale!).
    
    Ebbi solo un moto di ribellione quando lui mi mise davanti alla faccia uno piede e mi ordinò di leccarglielo. Gli dissi perentoriamente di no. Lui non se lo aspettava. Mi afferrò forte per il mento:_ Che hai detto?
    
    _No?!
    
    La mia ribellione lo fece venire nel profilattico. Mi raccontò un po’ di lui. Mi parlò del suo ex, un fisioterapista (ecco da chi aveva imparato a usare le mani così divinamente!), e che dopo di lui solo scopate, niente più storie, a parte la scopamicizia con il giovane “Chicchino”, che gli ricordavo.
    
    Giocherellò, di dita, ancora con il mio culetto (fenomenale pure per lui!), poi mi fece indossare i miei rossi e aderentissimi boxer. Mi lasciò libero solo il mio cazzo eccitato. Mi fece una lenta e giduriosa sega, ma l’ho già detto, con le mani ci sapeva fare
    
    Quando arrivò il momento di venire, io sfrontato e forse vendicativo, mi girai di scatto per venirgli addosso, ma lui contrariato, mi dirottò, facendomi sborrare sul lettino nero della cabina.
    
    _Saranno sei litri buoni!_ commentò lui divertito
    
    Ricapitolando, quella sera entrai all'Xclub col culetto vergine e ne uscii col culo rotto, da tre maschi diversi. Ebbene sì, tre, perché prima di uscire dal locale mi stuprò, e non tanto per dire, un viscido cinquantenne con la pancia. 
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