1. In tempi di quarantena conto le pecorine per dormire ( i primi cazzi nel culo e altri aneddoti)


    Data: 27/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Frivolousb, Fonte: Annunci69

    ... Finalmente ci siamo!
    
    Mi afferrò una mano e se la portò sulla patta gonfia, poi con tono malizioso mi disse:_ Ora ti faccio toccare il soldino, mettimi una mano in tasca.
    
    Ubbidii. _ Ma è durissimo!_ esultai io. Attraverso la tasca gli cercai il cazzo, lo trovai, e lo afferrai. Mi piacque molto quella sensazione, ma allo stesso tempo rimasi un po’ deluso. Volevo altro, di più. Volevo riempire i miei due buchini. Invece quella fu l’unica cosa vagamente porca che feci durante tutta quella serata.
    
    Tornammo all’ After. Devo dire che alla fine Francesco iniziava a piacermi. Mi piaceva la tonalità di marrone della sua pelle, il suo petto leggermente villoso, i capelli corti e neri, il culo, e quel suo soldino, che sì, sembrava essere proprio una gran bella valuta.
    
    Mi aveva detto, con quella sua strana voce strozzata che mi faceva pensare a José Carioca il verde pappagallo della Disney, che aveva ventidue anni e che lavorava a Trento come pasticcere. Così a vederlo mi sembrava un po’ più grande, ma ingenuamente decisi di credergli. Per quanto riguarda il suo lavoro io gli dissi, facendolo ridere :_ Figo! Io adoro i dolci pannosi, amo la panna!
    
    Poi partii “Hips don’t lie” di Shakira. Io esultai entusiasta e gli dissi trascinandolo sulla piccola dancefloor del locale:_ questa la dobbiamo troppo ballare!
    
    Io iniziai a strusciarmi sensualmente su di lui. Ci guardavano tutti. Ballammo ancora un po’ fino a che non iniziò lo show drag. A quel punto andammo a sederci, ...
    ... esausti, ai divanetti bianchi. Francesco si sedette vicino a un giovane ragazzo molto carino, e io di Fianco a Francesco. Il giovane ragazzo carino aveva occhi solo per la drag, alla quale, molto probabilmente, era dedicata, pure, l'evidente erezione nella sua patta dei pantaloni. Francesco, invece, aveva occhi solo per lui, il giovane ragazzo carino. Siccome diceva che ero “spinto” mi esortò a dirgli qualcosa. Io mi alzai e andai a sedermi in mezzo a loro due e chiesi a bruciapelo al ragazzo carino:_ Ma quanto ce l’hai lungo?
    
    Lui con voce da checchina buascicó:_ Ma non si fanno queste domande?!
    
    Io mi rialzai e con fare da sdegnosetta tornai al mio posto. Francesco:_ E allora?
    
    _Non me lo vuole dire, non me lo vuole dire!
    
    Tornai all' Afterline pure la settimana seguente, sempre verso il weekend. Purtroppo confermai la mia prima impressione. Mi sembrava troppo: soft, pulito, normale, etero, qualunque cosa volesse dire. Quella serata inoltre il locale festeggiava i suoi primi quattordici anni di vita. Non ritrovai né Davide, l’educanda, né Francesco, ma in compenso scambiai due piacevoli chiacchiere con un ragazzo carino di nome Marco. Sia Marco, che il suo amico sessantottenne mi consigliarono di scendere all' Xclub più tardi. L’ amico sessantottenne di Marco, un ex etero, quando scoprì da dove venivo si illuminò tutto e mi raccontò con nostalgia di quando in gioventù veniva dalle mie parti e al torrente e faceva delle camporelle da sogno. E accompagnò tali confessioni con ...