In tempi di quarantena conto le pecorine per dormire ( i primi cazzi nel culo e altri aneddoti)
Data: 27/03/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Frivolousb, Fonte: Annunci69
... una lasciva carezza alla mia giovane guancia.
Per accedere all' Xclub dovetti fare la tessera Arcigay, ma poco male. Quella tessera era la chiave per accedere a quel mondo dorato, o se avete palati più raffinati, bianco sperma, che tanto bramavo. Scendere quegli scalini mi sembrò un po’ come discendere all’ inferno. Sotto era tutto dannatamente semibuio. C’era un baretto, una piccola pista da ballo, per il resto solo darkroom a labirinto, come gironi danteschi.
La zona che però colpì di più la mia attenzione fu, fin da subito quella in cui sorgeva il cinemino porno. All’ interno del suddetto cinemino, delimitato da un tendaggio, ci ritrovammo a guardare il pornazzo solamente io e un altro ragazzo. L’ altro ragazzo era di origini brasiliano ed era bellissimo e ben fisicato. Mi invitò a sedermi vicino a lui. Io timidamente gli diedi retta. La mia timidezza però non durò molto. La sua, be’, la sua non era neanche mai esistita. Iniziammo a palparci ovunque. Poi lui mi portò in cabina.
Una volta lì, la situazione, che dopo un caldo abbraccio fra noi sembrava essere partita bene, cambiò di colpo. Lui mi chiese:_ Che vuoi fare?
Io con gli occhi e la voce a scintillanti:_ Voglio farti un pompino!
Lui non capì. Ma rispondendomi diede a me l’impressione di non aver afferrato bene il concetto:_ Con 30 euro ti faccio un pompino, ti chiedo solo trenta perché sei carino.
Sconvolto gli risposi subito di no. Non ero e non sono contrario alla prostituzione, ma essere il ...
... cliente in questo genere di cose non è mai rientrato nei miei piani di vita. Lui attaccò con la solita storiella del bel figone immigrato che in qualche modo deve guadagnarsi da vivere. Lo lasciai lì da solo in compagnia dell’eco dei miei no.
Di questi baldi puttani di professione ne incrociai almeno altri due, ma riuscii elegantemente a scantonarli. Mi misi anche a fare conversazioni alla cazzo, con gente a caso, poi tornai, come se attratto, al cinemino. Rimasi fuori però, a spiare il porno, da un piccolo varco che mi ero aperto fra le tende. Un tizio mi afferrò da dietro. Mi si strusciò contro. Infilò le sue grosse mani sotto la mia maglietta e mi toccò dappertutto. Ero in estasi. Mi leccò collo e orecchie. E una volta giunto a una di esse, mi sussurrò, infoiato:_ Andiamo in una cabina!
Lui era il classico trentenne pelato con pizzetto, ma aveva un accenno di addominale perlomeno. Gli confessai che ero analmente vergine. Lui si eccitò come un porco. Io volevo essere preso anche se lui non mi piaceva molto. Neanche quel suo lungo cazzo che prendeva tutto verso destra mi piaceva troppo. E lui mi prese, in tutti i modi immaginabili. Sinceramente pensavo facesse più male, anche se, c’è da dire che anche io come ogni passivella in erba che si rispetti mi ero allenato con oggettistica varia. Lui se ne accorse e mi disse all’ orecchio:_ Bugiardo, non è vero che sei vergine!
Il sesso con lui, a differenza di lui, mi era anche piaciuto, ma non così tanto da voler rimanerci in ...