Diario di Hélène - Il tagliando
Data: 25/03/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Hélène Pérez Houllier, Fonte: EroticiRacconti
... raccolto sul proprio diario diversi pensieri che riguardavano proprio il signor Mariano: lo aveva ricordato svariate volte eccitandosi in maniera indecente. Lo aveva sognato ed anelato in infinite circostanze, negando persino a sé stessa la pura e semplice realtà delle cose. In quell’istante non lo voleva, ma sapeva anche di esserselo meritato per tutte quante le sue soverchie ed inutili ipocrisie: era di nuovo esposta alla sua mercé.
“Passami quella cintura” bofonchiò il vecchio proprietario rivolto al proprio compare.
“Allora cicciona”, le disse arretrando di un passo, “Guarda adesso che cosa ti succede di bello, quando non obbedisci!”.
La scudisciata fu fortissima, e la sciagurata Hélène ululò per il dolore lancinante, in modo disperato: “Uuu …ooooh!”.
“Solleva subito quella gonna, se non ne vuoi una ancora più forte” le ordinò in modo perentorio. “No …non voglio, mi vergogno…” balbettò la paffutella giornalista in lacrime.
“Ti vergogni di mostrarci questo stupido culone?” la redarguì lui, rovesciandole ancora una volta addosso la cintura con un gesto meccanico. “Ooooh ooo …sì…”, squittì lei.
Lentamente prese a tirarsi su la gonna, tremando per la ritrosia assurda di doversi mostrare dinanzi agli occhi del signor Paolo; quello che gli si rivelò era un sederone bianco e mollo, arrossato in modo lieve e riparato unicamente dal filino giallo della piccolissima mutandina. In mezzo alle natiche non vi era nulla, ed il signor Mariano subito lo notò.
“Non mi ...
... hai obbedito nemmeno questa volta stupida”, le disse con tono fermo e adirato; poi in modo ultimativo aggiunse: “Il signor Paolo adesso ti farà piangere sul serio”.
La fustigarono per dieci minuti passandosi la cintura di mano in mano, contemplando il povero culone mollo e rigonfio di Hélène che prendeva sempre più massa e colore, sotto i colpi virulenti e ripetuti che le venivano inferti.
La paffutella giornalista non gridava più, si limitava a deglutire intensamente, dopo ogni scudisciata che le veniva rovesciata addosso; spalancava la bocca e tratteneva le lacrime, mentre veniva battuta in modo ripetuto e straziante. Saranno state non meno di venti sferzate, alternate tra i due uomini, senza alcuna soluzione di continuità.
Ad un certo punto il signor Paolo, non soddisfatto, pensò bene di cingerle i fianchi abbondanti, attorno alla gonna tutta rovesciata, continuando a schioccare la propria cintura con forza, sul didietro tutto mollo e sfatto di Hélène; la paffutella giornalista adesso le prendeva piangendo in modo blando.
Il sederone oramai l’era diventato definitivamente deturpato e gonfio, acceso di un colore rosso vermiglio davvero triste e penoso; i due uomini la stavano annichilendo con la cintura, mentre Hélène taceva in ginocchio con la gonna sollevata.
“Abbassati la mutandina, cicciona” le ordinò il signor Mariano, quando si rese conto che il didietro le stava letteralmente scoppiando per il calore intenso delle botte.
“No, la prego le mutandine ...