Un incontro particolare
Data: 21/03/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Lady_Vanessa, Fonte: RaccontiMilu
... ginocchio ai miei piedi e io che adopero la tua faccia disfatta per godere. Credi che a un esserino come te sia data la possibilità di argomentare con una dea della dominazione in grado di soggiogare intere schiere di uomini e donne?’ ‘Humpf’n’pdrn” Con uno schiaffo ben assestato, allontanai il suo volto dalla mia fica già bagnata di umori. ‘Hai squittito qualcosa, bestia?’ ‘No, padrona.’ ‘Guarda in che condizioni sei ridotta. E la sessione non è neppure iniziata’ dissi. ‘Sei una vera cagna. Solamente un animale si presenterebbe dal proprio padrone in codeste condizioni. Fai semplicemente ribrezzo.’ In realtà sapevo molto bene che quel porco del signor Baldecchi godeva nel veder piangere la schiava. Più trasandate erano le condizioni in cui si presentava Silvia, e più in fretta il suo sesso raggiungeva l’orgasmo. La scelta di far camminare la schiava a quattro zampe lungo l’intero percorso che andava dallo scantinato al mio appartamento, perciò, non era stata affatto casuale. Per la stessa ragione avevo deciso di sfruttare la bocca della ragazza come valvola di sfogo sessuale, affinché il suo aspetto apparisse ancor più umile e dimesso. Adesso sì che la leccapiedi era pronta; i suoi capelli completamente ...
... scarmigliati, quell’accenno di trucco completamente colato sulle guance e sotto gli occhi, le lacrime che scendevano copiose fino alla fossette del mento e le labbra bagnate dalle gocce del mio divino piacere. Una perfetta rappresentazione del degrado a cui una padrona può far giungere la propria schiava. ‘Allora, puttanella, hai ripreso un po’ di fiato?’ ‘Sì, padrona.’ ‘Andiamo. Il signor Baldecchi ti sta aspettando.’ Mi voltai verso la rampa di scale che conduceva al secondo piano e con uno strattone deciso costrinsi la schiava a rimettersi in movimento. ‘Vedi di non farmi incazzare, okay?’ ‘Obbedisco, mia signora.’ ‘Lo spero per te.’ Raggiungemmo la porta del mio appartamento. Appoggiai una mano sulla maniglia e lanciai un’ultima occhiata alla mia sottomessa. Silvia stava ancora ansimando. Sì, il ricco porco sarebbe rimasto molto soddisfatto dall’incontro di quel pomeriggio, e allo stesso tempo, la ragazza avrebbe potuto riportare a casa un po’ di meritato denaro. In fin dei conti, insomma, tutti avrebbero avuto ciò che desideravano. La porta d’ingresso s’apri al mio cospetto, gracidando laconicamente su cardini male oliati. Mossi qualche passo oltre la soglia e Silvia, docile come una cagnolina ben addestrata, mi seguì. (continua)