1. Un incontro particolare


    Data: 21/03/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lady_Vanessa, Fonte: RaccontiMilu

    ... moglie che lo detestava dal profondo del cuore. Un essere viscido che, se al mondo vi fosse un minimo di giustizia, non avrebbe avuto altre aspettative di vita che soffrire sotto ai tacchi di persone superiori come me. Tuttavia si trattava di un buon cliente; uno che non si faceva troppi problemi a tirar fuori due o trecento euro per una sola sessione. E questo era ciò che contava. Dopo aver apposto il guinzaglio alla schiava, ruotai sui miei tacchi e mi diressi con passo fermo vero le scale. Silvia mi seguì a quattro zampe, così come l’avevo istruita a fare fin dalla prima volta in cui si era offerta di farmi da schiava. ‘Più veloce, cagna’ ordinai. ‘Sì, padrona.’ ‘E non temere. Come sai, a quest’ora non c’&egrave mai nessuno, in giro per il palazzo.’ ‘S’sì” ‘Ti vergogneresti a essere vista da altri?’ Silvia annuì con un cenno del capo. ‘Si risponde alla padrona.’ ‘Sì, lady Vanessa.’ ‘Così va meglio. Ricorda che per me sei solamente una schiava. A te non &egrave permesso provare pudore o disgusto. Ti permetto, però, di godere del dolore. Di quello, anzi, &egrave bene che tu ne sperimenti il più possibile. Dalla tua sofferenza, come sai, nasce il mio piacere. E’ necessario che una bestia come te languisca sotto ai miei piedi, per sentire la mia anima che cresce.’ ‘Qualsiasi cosa, per lei, mia divina.’ La strattonai violentemente con il guinzaglio, tanto che per un attimo Silvia rischiò di rovinare sul pavimento con la faccia in avanti. ‘Allora, vuoi muoverti o no?’ ‘S’sì, ...
    ... lady Van” ‘Sbrigati, cagna. Non ho mica tutto il giorno, sai?’ ‘Mi perdoni, padrona’ gemette lei. Ma la sua posizione prona non le permetteva di procedere più spedita. Così, senza chiedere il mio permesso, Silvia provò ad alzarsi in piedi. Non appena le sue mani si staccarono dal pavimento, la mia mano l’artigliò per i capelli. ‘Chi ti ha detto di alzarti in piedi? Resta a terra!’ esclamai contrariata. ‘Ah, sì” ‘Devi camminare a quattro zampe come la bestia che sei. Non ti &egrave permetto di assumere la posizione eretta in mia presenza. E’ già tanto se non ti faccio strisciare sulle scale come il verme che sei.’ ‘Mi perdoni, padrona.’ ‘Ricorda che &egrave solamente grazie a me se quest’oggi potrai riportare a casa un po’ di soldi’ le dissi. ‘Sì, lady Vanessa. Non me ne dimentico.’ ‘Se &egrave così, allora, vedi di darti una mossa’ dissi. Raggiungemmo la prima rampa di scale e iniziammo a salire i gradini. ‘Sbrigati, cagna.’ La strattonai nuovamente con il guinzaglio, costringendola ad accelerare il passo. L’ansimare convulso che scaturiva da quella faccina stravolta, fece fremere i miei sensi. Un dolce tepore iniziò a farsi strada all’altezza del mio basso ventre. Ma che brava, la mia Silvietta dai lunghi capelli castani, pensai. Proprio la leccapiedi di cui avevo bisogno per soddisfare ogni mio più perverso capriccio di sadica dominatrice a pagamento. Raggiungemmo il primo piano. Il pianerottolo era immerso nella penombra, e da dietro l’unica porta che si affacciava sulla ...