Semplicemente Eva
Data: 15/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... respiro fresco e con note di agrumi che Eva esalava. Dal suo collo e dalle spalle dritte e tornite promanava invece una fragranza intrisa delle morbide note dei petali di rosa. Poi, Guidò spostò l’attenzione sul pancino. La ragazza aveva un ventre incredibilmente piatto, adornato da un magnifico ombelico. Il suo girovita era piuttosto stretto, i fianchi abbastanza larghi e pronunciati. “Segno di buona fecondità” si disse il giovane dottore, che era ormai in uno stato di eccitazione eccezionale. Le palpò quindi il ventre avvertendo la gradevole sensazione di pelle morbida e levigata. Si beò di quel tepore mentre controllava che gli organi interni non avessero alterazioni. Avrebbe intensamente desiderato chiederle di levarsi anche la gonna e il resto dell’intimo, ma, pur percependo la propria verga fremente che premeva impetuosamente contro i pantaloni, provò a imporsi un freno. “Apri…..ehm apra la bocca. Vorrei osservarle le tonsille e la gola”. Eva sorrise incantevolmente distendendo per un momento la tensione. “Va benissimo il “tu”. D’altronde non credo che abbiamo molti anni di differenza. Io ne ho 20″. Sorpreso da quella spontaneità quasi tenera, Guido rispose meno entusiasticamente di quanto avrebbe voluto, quasi balbettando “ah, sì, sì certo. Io ne ho 27”. Ora il sesso enfiato dalla brama di possedere quella ragazza candida come un bocciolo e fresca come rugiada mattiniera gli faceva quasi male; sentiva l’urgenza di liberarsi e di sfogarsi. Per certi versi non ...
... vedeva l’ora la visita terminasse e lei uscisse dallo studio. Era già mezzogiorno e credeva non ci sarebbero stati pazienti da incontrare. Traendo un sospiro di sollievo, le fermò la lingua con un cucchiaino per poterle perlustrare meglio la faringe con l’aiuto di una piccola torcia. Guido si avvide di come l’infiammazione fosse ormai quasi completamente risolta, ma venne distratto dal candore dei denti, simili a filari di piccole nivee perle e dal colore rosato della lingua e delle mucose che testimoniava la piena salute di cui godeva la ragazza. Il pene gli sussultò nell’immaginare quello splendido muscolo caldo saettargli sull’asta o, persino, sui testicoli. Oppure nell’immaginare quella sublime bocca invasa non dal piccolo manico del cucchiaino ma dal proprio fallo ardente. Si vergognò subito di quei pensieri. “E’una mia paziente, è giovanissima, probabilmente pure fidanzata, devo solo concludere l’accertamento e togliermela dalla mente” si impose fra sé e sé.
Eva non vedeva l’ora di potersi rivestire e fu per lei un vero sollievo quando la visita fu dichiarata conclusa e Guido iniziò a scrivere la diagnosi e la propria impegnativa, mentre lei si ricopriva velocemente il seno rigoglioso con il reggiseno nero che aveva abbandonato sulla spalliera della sedia. Non solo aveva provato infinita vergogna a esporre quel seno di cui sì andava tanto fiera, ma che le aveva creato fin dagli anni delle medie non pochi inconvenienti tra sguardi indagatori e allusioni libidinose che ...