Semplicemente Eva
Data: 15/03/2024,
Categorie:
Etero
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... sconfinavano quasi in lievi molestie. Camminando in città, specie di sera, cercava di coprirsi il più possibile onde ridurre la possibilità d’inconveniente spiacevoli.
“Non hai nulla di preoccupante Eva, solo un po’di astenia, in altre parole stanchezza, perché l’infiammazione non è risolta al 100%, ma credo che il consiglio migliore sia semplicemente quello di uscire quando te la senti, magari prendendoti un giorno di pausa dal lavoro o dallo studio”-“Eh sì studio, sto preparando gli esami del semestre. Sono un po’stressata ultimamente” rispose Eva con voce incantevole intrisa di accenti evocativi di dolce femminilità e suggestiva dolcezza. “Non ti prescrivo nulla, tranne un multivitaminico, ma credo già nei prossimi giorni la stanchezza se ne sarà andata e sarai tornata come nuova”. In effetti, Eva si sentiva già meglio. Le piaceva la sicurezza con cui quel giovane l’aveva visitata, ne apprezzava la professionalità e la risolutezza combinata a sollecitudine e a una certa galanteria, ormai merce rara negli uomini della nostra epoca. Ora che era intento a scrivere al computer, poté osservarlo meglio di sottecchi. Era completamente sbarbato, cosa che gli conferiva un’aria giovanile, sensuale e piacevole. Poco prima aveva avuto occasione di respirare il profumo del suo balsamo dopobarba al ginseng che aveva trovato molto eccitate. Non voleva quasi ammetterlo a se stessa ma stava iniziando a provare una certa attrazione per quel medico, che, poco più grande di lei, doveva ...
... avere già una cultura e un’esperienza non indifferenti. Si scoprì a chiedersi se fosse fidanzato e, quasi con un pizzico di disappunto, si domandò se si sarebbero rivisti. Si mosse sulla sedia serrando inavvertitamente le cosce. Un brivido subitaneo le saettò dall’inguine che qualcosa le diceva essere giù inaffiato dai pensieri che le offuscavano la mente. Non poté negarlo: si stava eccitando, cosa singolare dato che non era frequente venisse attratta da un ragazzo, per giunta un perfetto sconosciuto. Si mordicchiò le labbra fissando il pavimento come a distrarsi. Poi, ringraziando, strinse la mano a Guido e se ne andò. La stretta emozionò entrambi: il dottore poté apprezzarne lo smalto amaranto posato su unghie perfette, non ricostruite artificialmente come quelle che lui disprezzava. La mano di Eva era minuta, calda, delicata, in una parola perfetta come lei. La giovane donna invece si era sentita avvinta e ammaliata da quella mano grande e virile che conteneva interamente la sua sembrando volerla proteggere. Uscì dalla porta dello studio con una lieve batticuore, irresoluta se sentirsi felice per non essere più sotto scacco d’imbarazzo ed esaltazione sensuale, oppure più triste perché non sapeva se e quando avrebbe rivisto quell’affascinante dottorino.
Appena montata in auto, si ricordò di non avere con sé la sua pochette. Trafelata ritornò sui suoi passi perlustrando la sala d’aspetto ormai deserta. Poteva trovarsi soltanto nello studio di Guido. Sovrappensiero com’era ed ...