Godere nella vergogna v - Racconti Erotici

Godere nella vergogna v

... mio marito

RODOLFO

Lo sconosciuto le stava sussurrando qualcosa all’orecchio. Mia dapprima scosse il capo poi si lasciò stringere più saldamente. Mentre ballava la abbracciava e sicuramente poteva accorgersi che era nuda sotto l’abito. La tratteneva ancora per i fianchi, io la guardavo a pochi metri da lei. Con movimenti impercettibili tenendo le mani su fianchi di Mia con dei lenti movimenti le aveva fatto risalire la gonna fino all’orlo delle calze. Si poteva notare chiaramente calze e reggicalze ma quel che era peggio, il fatto che non portasse le mutandine. A quel punto un lampo e poi un altro. Gaston la stava fotografando. Mia si divincolò da lui e corse al nostro tavolo. Protestò per come lo sconosciuto l’aveva trattata. Gaston ci raggiunse e sorrise e le disse che da come era vestita non poteva di certo pensare di essere trattata come una gran dama.

“Del resto, sei anche una che gira nel parco con il culo al vento e le tette per aria.”

Mia mi guardò piena di rabbia.

Era troppo e per quanto eccitato dalla situazione prevalse la mia gelosia. Presi Mia per mano e la portai fuori dal locale.

Non era neppure facile trovare un taxi. Gaston ci raggiunge e si offrì di riaccompagnarci in albergo, scusandosi per la serata.

“Pensavo che volevate passare una serata trasgressiva del resto sembrava che cercavate questo. Poi non sapevo neppure che eravate marito e moglie”.

Accettammo le scuse. Risalimmo sulla sua auto, lasciando ancora una volta Mia davanti con lui.

Il racconto è scritto a due mani e sicuramente la sensibilità di Mia dà quel qualcosa in più che un solo autore non sarebbe riuscito a creare

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