1. " la mia prima vera.... esperienza"


    Data: 13/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... di umido mi arrivò dal buchino del mio culo: Luigi lo stava lubrificando con una abbondante dose di vasellina.
    
    Ormai era imminente: un dito entrò tutto nell'ano, accompagnato da un mio soffocato lamento e mi alzai dal sue ventre.
    
    "Sei pronto?" disse, sedendosi sul letto e prendendo i due cuscini che posizionò al centro del materasso.
    
    "Come devo mettermi?" chiesi timidamente, guardandolo negli occhi.
    
    Mi fece inginocchiare accanto ai cuscini e mi fece piegare in avanti tirando su il mio sedere.
    
    Avevo la pancia poggiata sui cuscini e girando la testa lo vidi in ginocchio dietro di me e si stava spalmando un bel po' di vasellina sull'asta, partendo dalla sua cappella gonfia.
    
    Si avvicinò fino a toccare con il glande il solco delle mie natiche.
    
    Temevo il dolore, quello fisico, ma nel contempo non aspettavo altro che mi rompesse il culo!
    
    Ero veramente alla sua mercé! Questo mi eccitava ancora di più, tanto da spingermi ad osare: buttai il corpo all'indietro aprendomi le natiche con tutte e due le mani, facendogli così capire che lo volevo, che avrei sopportato la penetrazione.
    
    E fu a tal punto che sentii la sua cappella poggiarsi sull'ano e la sua spinta per entrare in me.
    
    Era troppo grossa, non riuscì al primo attacco e Luigi, tornando a smanettarselo, lo riposizionò sul forellino grintoso del mio culo.
    
    “Dai cerca di rilassarti di più, faccio piano e tu premiti come…”mi diceva carezzando il mio buchetto.
    
    E solo dopo qualche minuto ...
    ... riprovò.
    
    Questa volta ero davvero più rilassato e ben propenso a farlo entrare, per cui, spingendo la pelvi come mi aveva suggerito, fui più aperto e la testa del suo pene varcò l'anello dello sfintere.
    
    Chiusi gli occhi e mi morsi le labbra. Il dolore era davvero troppo, ma il mio uomo si fermò e seppe aspettare che mi abituassi.
    
    Dopo un paio di minuti, sentendomi pronto e tenendomi le natiche sempre ben aperte, spinsi all'indietro il bacino e lui scivolò per una buona metà dentro il mio ventre.
    
    Il dolore, seppure più sopportabile, continuava ad irradiarsi dal buco del sedere alla pancia e, sempre lamentandomi, mi spinsi ancora più dietro e lo presi tutto nel culo.
    
    Come si sentì tutto dentro di me, Luigi cominciò a scoparmi.
    
    Il dolore si stava trasformando; un calore mi stava possedendo, il piacere saliva fino allo stomaco. Avevo la bocca aperta e un rigolo di saliva mi colava dalle labbra. Tenevo gli occhi chiusi non volevo deconcentrarmi, non volevo smarrirmi in altre sensazioni.
    
    Quella che di più dominava la mia mente e mi dava più piacere, era la percezione che quella via, che di solito ha la funzione di espellere, ora stava accogliendo. Quello che provavo era un piacere che si alternava alla delusione, nel momento in cui il cazzo si ritirava, e viceversa, per l'azione del coito; si trattava sia di piacere fisico che mentale e che si accavallavano.
    
    Mi resi conto che il mio cazzo, prima durissimo tra le mie gambe, era diventato una minuscola cosa pendente tra le ...