1. Il buco nella cabina


    Data: 10/03/2024, Categorie: Tradimenti Autore: RaccontiSparsi, Fonte: Annunci69

    ... di non ritrarlo e poco dopo lo sentii a contatto con la pelle. Mossi il dito nel tentativo di accarezzarla, e di capire cosa stessi toccando, e potei apprezzare una muscolatura tonica sotto la pelle soda. La sentii spostarsi e il mio dito arrivò sul cespuglio che adornava il suo pube. Passò sulle grandi labbra e infine sentii il polpastrello premere contro un bottoncino duro e cominciai a stuzzicarlo col dito. Dall'altro lato della parete arrivavano flebili mugugni e ben presto la sua figa cominciò a premere contro il mio dito. Pochi attimi e si allontanò prendendolo nuovamente tra le labbra. Un paio di succhiate e lo lasciò andare di nuovo.
    
    Un dito non era più sufficiente.
    
    Il cuore mi batteva forte e nel silenzio in cui ero immerso lo sentivo rimbombarmi nelle orecchie. Presi il cazzo e puntai la cappella contro il foro. Lo spinsi attraverso, la pelle strofinò contro il legno, ma continuai finché non arrivai col pube schiacciato contro la parete.
    
    Al pensiero che ora il mio cazzo era a pochi centimetri dalla pelle nuda di quella bambola me lo fece diventare duro come non mai. Non mi sarebbe più stato possibile sfilarlo.
    
    Il tocco dei polpastrelli, e subito le sue dita sottili scivolarono sulla mia pelle.
    
    Piantai le unghie nel legno e mi irrigidii tutto.
    
    L’asta era presa in un anello. La pelle mi tirava e si opponeva alla pressione delle dita che scivolavano sul mio cazzo. Un alito investì il glande e immaginai il suo viso a pochi centimetri. Altri umori ...
    ... scolarono dalla mia cappella.
    
    Una mano accarezzò glande e poi lungo tutta l’asta finché non fu tutta umida e scivolosa. La sua lingua si attaccò alla base del mio cazzo e risalì fino alla punta. Mi afferrò l'asta mentre la punta della lingua rimase sulla cappella stuzzicandola sotto il bordo.
    
    Avrei voluto potermi muovere. Ritrarlo un po' per poi spingerlo tra le sue labbra, ma il legno mi comprimeva la base del cazzo, se mi fossi mosso, probabilmente, mi avrebbe scarnificato.
    
    Poi fui afferrato anche dall'altra mano e potei sentire le labbra scivolare sulla cappella avvolgendola tutta. Alzai gli occhi al cielo, solo per trovarmi a guardare il legno del soffitto. Ma il vero cielo era dall’altra parte della parete, con la cappella stretta tra le labbra e la lingua che insisteva sul frenulo. Se solo non ci fosse stata questa maledetta parete.
    
    Si muoveva veloce. Le labbra scorrevano avanti e indietro mentre la lingua non smetteva di vorticare attorno alla cappella.
    
    Ero in trappola, se fosse arrivato qualcuno non avrei potuto staccarmi in nessun modo. Era tutto nelle sue mani, e nella sua bocca anche.
    
    Avevo il cazzo fradicio di saliva. L'aria mi scorreva sulla pelle ogni volta che si ritraeva. Continuava a segarlo e a succhiarlo, poi la lingua si allontanò dal glande e lo sentii premere contro il palato. Con l'orecchio poggiato contro il legno sentivo dei gorgoglii provenire dall'altra parte.
    
    Era veramente infoiata.
    
    Il cazzo scivolò giù, stretto nella sua gola, e ...
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