Capricci e follie
Data: 08/03/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... all’ingresso, lei si fiondò fuori per raccontare alle amiche le sue gesta; vidi in un angolo Ines immersa nei suoi libri; mi avvicinai, mi abbassai e le depositai un bacio leggero su una guancia; ‘adesso so che cosa significa amarti!’, le sussurrai; mi guardò con occhi da cocker; ‘è il momento?’ chiese; le feci ceno dì si; raccolse i libri, sistemò la borsa e si avviò; la precedetti e la feci salire in macchina.
Mi indicò il percorso e in dieci minuti fummo a casa sua; mi fece parcheggiare in uno spazio numerato, forse quello del suo appartamento, e mi precedette sulle scale; non ci eravamo scambiati una sola frase, ma la mano che cercò la sua per tutte le rampe disse quello che avrei voluto; quando varcammo la soglia, la fermai e la strinsi tra le braccia; non ebbi nemmeno voglia di baciarla, mi bastava sentirla viva contro di me; avvertivo quasi i battiti del cuore.
“Mi dai almeno un bacio o scivoli nel bigottismo opposto?”
La baciai e trovai il sapore imprevisto di una carne fresca, giovane, inesperta, quasi verginale; giocai con la lingua a percorrere la bocca e mi sembrava di scoprire, come quando ero adolescente, il sapore della saliva, degli umori, della passione, dell’amore; la abbracciavo forte e il seno quasi prepotente mi colpì il torace, sentii il ventre adattarsi al mio e inondarlo di calore, avvertii la durezza dell’osso pubblico e, finalmente, sentiti il cazzo indurirsi, farsi quasi prepotente; mi staccai.
“Ines, ho capito come e quanto ...
... ti amo; non voglio fare ancora l’amore con te; vorrei che ci arrivassimo insieme, al momento giusto; è ora di pranzo, andiamo a mangiare qualcosa?”
“Senti, amore mio, finalmente posso dirlo, proprio perché ti amo da sempre e perché capisco bene che ti sei rassegnato all’amore, ti avverto che non farai mai niente che non abbiamo deciso insieme; non accetterò di fare niente che non sia condiviso, anche se valesse il mio futuro; ti insegnerò a soffrire per amore e tu mi insegnerai a godere di quello fisico; vorrei sapere tutto quello che ti è capitato e che, evidentemente, ti ha fatto decidere; ma ho fame anch’io, e non soltanto di te come recitava una vecchia canzone; qui sotto c’è una taverna; forse un piatto possiamo concedercelo.”
“Ines, non sono uno studente squattrinato come voi; posso permettermi qualcosa di più; posso invitare a pranzo la donna che amo?”
“A patto che non lo intenda come pagamento dell’amore che poi ti darà con tutta se stessa.”
“Quella sarà un partita di giro; riceverai per quanto darai ed io farò lo stesso.”
Squillò il telefonino; Elvira chiese dove fossi finito.
“Eri stata avvertita, hai fatto traboccare la misura; io evaporo dalla tua vita.”
“Per una scopata?”
“Per slealtà contro di me; comunque, lo sapevi.”
“Non possiamo parlarne?”
“Non credo che il mio amore accetterebbe serenamente che cercassi di ricucire con te … “
“Sei già con un’altra?”
“E’ da mesi che le appartengo; oggi tu mi ha indotto a renderlo ...