Epici peperoni
Data: 08/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Lapennaeilcalamaio, Fonte: Annunci69
... sottotitoli scorrevoli proprio al centro della mia fronte. Dovevo anche cercare di ignorare la l’umore caldo umido che avevo tra le cosce e che aveva inzuppato le mie mutandine. Non potevo crederci: mi ero bagnata per lui, per un pompino pieno di gratitudine.
A cena, dopo aver privato i peperoni della buccia, io e Lorenzo li mangiammo di gusto; lui chiacchierava : “Sono soddisfatto del lavoro di oggi pomeriggio, abbiamo fatto bene a ingaggiare Raffaele, sono sicuro che farà un buon lavoro”. Io sorridevo, annuivo, mangiavo d’appetito. “Bella idea quella delle frasi che scandiscono le scene..d’effetto, mi piace. Fa più..cinematografico.”, diceva lui, e io mi trovavo d’accordo. Tuttavia, non ero del tutto presente nella conversazione. Il gusto di quei peperoni era davvero squisito, più ne mangiavo più ne volevo. Con stupore sperimentai che la loro consistenza nella mia bocca, forse complice l’esperienza eccitante delle fantasie su Raffaele, aveva qualcosa di potentemente erotico; mi stuzzicava, stimolava i miei sensi, accelerava il flusso del sangue, dilatava lo spirito e il corpo. In pratica, un siero della verità.
Senza cura, interruppi uno dei commenti di Lorenzo; le parole mi uscivano dalla bocca senza che io potessi avere su di esse il minimo controllo.
“Prima, in salotto.. Raffaele ha sentito l’odore dei peperoni...”. Pausa. Dove sto andando a parare?
Riprendo: “Io invece…per fortuna se n’è accorto lui! Altrimenti…”. Pausa. Cristo, davvero lo vuoi ...
... dire?
Riprendo: “Avrei tanto voluto succhiarglielo.”.
Sbam! Ecco, l’ho detto.
Non contenta, aggiungo: “Così, per ringraziarlo.”
La forchetta di Lorenzo, per un momento, rimase sospesa a mezz’aria sul tragitto verso la bocca; poi la posò con calma sul piatto. Il suo sguardo si fece d’un tratto severo, non capivo se era un’espressione di rimprovero oppure…sembrava quasi…immobile? Oh Cristo. Poi quello sguardo si fece più profondo; non avevo mai immaginato che il verde dei suoi occhi, simile a sicure acque cristalline, potesse contenere un tale abisso: un abisso sconfinato di bruciante desiderio.
Ora mi guardava con desiderio forte, vivo, così concreto che aveva impregnato la stanza intorno a noi più del fetore dei fiori in decomposizione (che erano adesso sul tavolo della cucina, e ammorbavano l’aria). Si sforzò di mantenere la voce uguale alla sua voce di sempre, ma quando parlò io mi accorsi subito che era, quasi impercettibilmente, un tantino stridula. Tradiva impazienza, si dava coraggio per farsi più ardita. “Sai, mi eccita il pensiero di te che ti bagni mentre un cazzo ti riempie la bocca… perché è così, vero? Ti sei bagnata mentre lo pensavi tra le tue labbra”.
“Si”, risposi.
Male? ….Malissimo? Avevo sbagliato ad ammetterlo? Potevo forse dirgli che , oltre tutto, dopo che Raffaele ci aveva lasciato e avevo mangiato quei peperoni, continuavo a plasmare nella mente visioni della sua mano tra le mie cosce, della mia fica che si apriva languida per lui, delle labbra ...