Epici peperoni
Data: 08/03/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Lapennaeilcalamaio, Fonte: Annunci69
EPICI PEPERONI
Erano quasi le sei, un fresco pomeriggio di fine agosto. La giornata di sole era pressoché giunta al termine, ma la sua luce ambrata entrava ancora dalle finestre dello spropositato salone da ricevimenti dei miei suoceri (pomposi megalomani). Io e mio marito Lorenzo aspettavamo l’arrivo di quel videomaker , Raffaele, che avrebbe montato il filmato della nostra ultima performance teatrale. Un lavoro immane. Nell’attesa, io mi chiedevo se il povero malcapitato fosse già consapevole di stare per imbarcarsi in un’impresa davvero titanica: molti preziosi minuti del girato mostravano nauseanti sequenze di inquadrature sbagliate e fuoco mancato, piene di dettagli che in scena facciamo di tutto per nascondere, spiattellati in bella vista dalla telecamera, o meglio, dalla totale mancanza di esperienza e buon gusto del cameraman che ci aveva filmati…un certo Andrea.
Poco importava, comunque, perché mio marito mi aveva assicurato che questo Raffaele era un vero mago del montaggio, che aveva lavorato per importanti programmi televisivi e che quindi avremmo sicuramente tirato fuori del buon materiale dal girato, sufficiente per un trailer che rendesse giustizia alla nostra pièce. Avevano frequentato le scuole superiori assieme, Raffaele e Lorenzo; anni di molte canne, molte seghe e molti capelli (quelli ancora mio marito li ha, tutti); di fatti l’atmosfera dell’attesa era permeata di una certa familiarità, sapevo che non era un perfetto sconosciuto quello che ...
... stavamo per accogliere. Lorenzo aveva preparato birra al sale e mandorle tostate: se bisogna lavorare, tanto vale farlo in modo piacevole , giusto? Ecco una delle cose che amo di più in mio marito: la sua ineguagliabile bravura nel mettere le persone a proprio agio, e nel trasformare tediosi impegni lavorativi in distesi incontri conviviali.
Raffaele, salendo le scale, si fece precedere da un fischiettio intonato; un motivetto che ora non ricordo, ma, udendolo, ricordo di aver pensato “che cazzo...ma quanti anni hai, tredici? Un cazzo di scout..”. Non appena entrato, notai subito che era un uomo di bell’aspetto: splendido volto, il torso si rivelava atletico sotto la maglietta oversize, le gambe leggermente divergenti nella parte inferiore, la carnagione gradevolmente scurita dal sole. Gli occhi magnetici, incorniciati dalle folte ciglia scure, sembravano rivendicare antichi debiti di sangue. Feroci.
Uno sguardo distratto lo avrebbe giudicato un tipo casual, vestito in modo comodo e non particolarmente ricercato. Poi, però, la serie di accessori e strumenti che estrasse dallo zaino ( una marca di raffinata cancelleria), mi suggerì che quello che avevo davanti era un puzzle assemblato in tutti i modi fuorché a casaccio. Casual chic. Raffaele era una bella cosa, e come tutte le belle cose amava circondarsi di cose altrettanto belle.
Prese posto alla mia sinistra, alla mia destra sedeva mio marito. Capii che un disinvolto clima di confidenza si era presto stabilito quando ...