1. Epici peperoni


    Data: 08/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lapennaeilcalamaio, Fonte: Annunci69

    ... che non riuscii mai a farmelo entrare dentro. Infatti la relazione con il suo proprietario durò ben poco: che avrei potuto farmene di un cazzo così grosso se non riuscivo neanche a farmi scopare? Quello di mio marito invece era stato una confortante conferma: solido e ben tornito, come suggerivano le sue mani; grosso ma elegante, mai sovrabbondante. Sia eretto che a riposo, Lorenzo aveva un cazzo davvero molto bello, a me era sempre piaciuto succhiarlo e baciarlo; senza dubbio aveva avuto un ruolo decisivo nella mia propensione ad accettare la sua proposta di matrimonio, ero sicura che un cazzo come quello non mi avrebbe mai stancato.
    
    Assorta in queste divagazioni, non smettevo di fantasticare sul membro di Raffaele, scrutando i suoi pollici alla ricerca di qualche indizio. La sua voce, assieme a quella di mio marito, erano un lontano sostrato sonoro. Ormai, non avevo idea di cosa stessero parlando. Ero persa nel mio segretissimo e piccante inciso immaginario. Era come vedere un film, nella mia mente si susseguivano frammenti di quell’eccitante intermezzo: la mia bocca abbracciava il cazzo di Raffaele, ormai completamente duro, la lingua lambiva la cappella che era bagnata della mia saliva ma anche del suo squisito piacere. Con le labbra lo baciavo, dalla base alla punta e poi dalla punta alla base, con immensa gratitudine. Con le mani accarezzavo il suo petto e, più delicatamente, le sue palle. Scendevo a leccarle, le prendevo in bocca, per tornare poi verso l’alto, ...
    ... sul cazzo, a cercare le sue gocce di salata rugiada: non credo che avrei dovuto attendere molto perché godesse dentro me.
    
    “Grazie Raffaele, spero che questo pompino possa ripagare la tua prontezza che ha salvato i miei peperoni da un crudele destino….”
    
    E continuavo a succhiare.
    
    “Grazie Raffaele, questi peperoni significano moltissimo per me….”
    
    E continuavo a succhiare.
    
    “ Grazie, grazie, eroico Raffaele ……”
    
    Hey hey hey! Ma quanta gratitudine! Cosa diavolo stavo facendo? Non stavo forse eccedendo un tantino di zelo nel tentativo di ricambiare il favore del salvataggio della cena?
    
    La voce sguaiata di qualcuno che gridava nel vicolo sotto casa mi fece bruscamente precipitare da quel limbo di fluidi corporei in cui indugiavo fluttuante. Mi parve di esserci rimasta per ore ma in realtà erano passati pochi minuti, come potei constatare dall’orologio del pc. Le venti e quindici minuti, era tempo che Raffaele ci salutasse. Il lavoro che dovevamo fare insieme era compiuto, gli accordi su come proseguire presi (cioè, li aveva stretti con Lorenzo, mentre io mi intrattenevo in quell’astratta masturbazione). Cosa avevano stabilito? Quando ci saremmo rivisti? Quando ci avrebbe consegnato il trailer montato? Ancora una volta, poco importava: la mia premura, in quel frangente, era salutare Raffaele senza tradire le mie fantasie. Ero terrorizzata al pensiero di averle visualizzate così bene che lui potesse addirittura leggerle, descritte con dovizia di particolari, come ...
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