Bisogno Incontrollato.
Data: 05/03/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Trans
Autore: Adele, Fonte: RaccontiMilu
... trasparente, lo spacco della vagina si intravede attraverso la velatura nera. Decido di non mettere altro, ho un tubino nero, senza maniche,super attillato, un po’ elasticizzato, mi arriva a metà coscia, copre a malapena il pizzo delle calze. Le tette sono strizzate dentro, scappano mezze fuori dalla generosa scollatura. Una giacchetta grigio scuro, con le maniche lunghe, scarpa nera tacco dodici, mi trucco un po’ pesante, molto rossetto rosso fuoco, fard scuro, matita nera sugli occhi. Esco di casa, l’eccitazione, ora sta salendo sempre più veloce, apro la Smart, metto in moto, esco in strada. Mando un messaggio allo studio, forse arriverò a pomeriggio inoltrato, mandate avanti quel progetto su quella riqualificazione industriale, non mi disturbate, per nessun motivo. Devo trovare qualche sconosciuto che mi scopi, alla svelta, a volte sembra facile dirlo, almeno per una donna, forse un uomo potrebbe cercare una puttana, ma come ho già altre volte esperimentato, spesso non è così semplice, e potrebbe diventare molto rischioso, anche se, lo so, è proprio l’idea del rischio che mi eccita, il pericolo, il ritrovarsi con degli sconosciuti, l’apoteosi sarebbe se fossero tre o quattro, con dei grossi arnesi duri, restare in loro balia per qualche ora, tornare a casa devastata . Inizio a vagare per i vialoni della circonvallazione, la salivazione è azzerata, mi guardo intorno, costeggio un piccolo parco, ci sono dei giochi per bambini, altalene, delle nonne che chiacchierano sulle ...
... panchine, mentre osservano i nipoti scorrazzare. Mentre osservo la scena li vedo. Sono tre ragazzoni di colore, poco più che adolescenti, due sono seduti su una panchina, uno è in sella ad una bicicletta colorata. Non sono molto distanti dalle nonne e dai nipotini, di certo non è un luogo di malaffare, sono sfaccendati che passano la mattinata, sicuramente abitano in uno dei palazzoni che si affacciano sul giardino. In un attimo decido. Entro nel parcheggio, e spengo il motore. Non sono molto distanti, i due sulla panchina sono seduti sullo schienale e mi danno le spalle, mentre l’altro guarda nella mia direzione, chiacchierano e ridono, trafficano con i cellulari, le loro voci mi giungono smorzate, l’idea che potrei farmeli tutti e tre mi assale feroce. Scendo, nella borsa ho messo un libro, mi andrò a sedere su di una panchina di fronte a loro, farò finta di leggere, ma intanto cercherò di provocarli, vedrò cosa ne verrà fuori. Gli passo davanti sculettando come una puttana, cerco di non guardarli, per un attimo al mio passaggio smettono di ridere e scherzare, sento i loro sguardi che mi attraversano i pochi vestiti, calamitati dal mio culo, dalle tette che cercano di schizzare fuori, sotto alla giacca che sventola e lascia tutto intravedere. Mi siedo, sono proprio di fronte, appoggio la borsa e tiro fuori il libro, è un manuale di calcoli per le tettoie a sbalzo, una cosa che nemmeno un pazzo si metterebbe a leggere in un giardino. Accavallo le cosce, un po’ del pizzo delle ...