1. Vecchio compagno di scuola


    Data: 29/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu

    ... Risposi con naturalezza che si, mi piacevano ancora e che ne avevo assaggiati di diverse misure e colori dopo quella volta, precisando che comunque mi piace anche la figa. ‘E tu?’ gli dissi, ‘fai ancora assaggiare a tutti il tuo wuerstel?’. ‘No’ mi rispose, ‘ma dopo quella volta ci ho pensato molto, mi sarò fatto mille seghe pensandoci e anche pensando di fare qualcosa di più’. ‘Qualcosa di più, tipo?’ chiesi io con aria maliziosa. ‘Beh, sai, mentre me lo succhiavi pensavo che da un momento all’altro ti avrei voluto girare per mettertelo nel culo, che tu volessi o no, ma poi sono venuto e non l’ho più fatto, per tua fortuna’. ‘Perché per mia fortuna?’ risposi. ‘Perché te l’avrei fatto anche se tu non avessi voluto, ero troppo infoiato’. ‘Ah si?’ risposi io, ‘e dimmi, nelle tue fantasie io voglio o no?’ ‘Assolutamente no’ mi rispose, ‘ti tiri indietro, non vuoi più, opponi resistenza ma io riesco a girarti, a metterti a pancia in giù, a salirti sopra e a infilartelo, tu mi chiedi di smettere ma io ti fotto fino a venirti dentro, e già che ci siamo ti confesso un’altra cosa: qualche volta facendo il culo a qualche ragazza ho pensato a te’. ‘Non so se essere lusingato o schifato’, risposi, poi mi alzai, presi i piattini dove erano appoggiati i panini che nel frattempo abbiamo mangiato con la scusa di portarli al bancone e gli passai vicino mentre era ancora seduto, strusciando apposta il culo contro la sua faccia dando la colpa al passaggio stretto. Si alzò e si avvicinò al ...
    ... bancone anche lui dicendo: ‘offro io’ ed io risposi: ‘ci mancherebbe altro! Il modo migliore per finire in bianco &egrave far pagare il pranzo o la cena alla zoccola che vuoi portarti a letto’. Mi sorride, allunga venti euro alla cassiera e mi dice: ‘beh dai, me la sto cavando con un panino’. ‘C’&egrave ancora la cena’, risposi, ‘e ti costerà molto perché sarà a base di pesce’. ‘Si si’ disse, ‘te lo do io il pesce stasera’. Lo salutai con un sorriso malizioso e me ne tornai al mio stand. Il pomeriggio sembrava non finire mai, forse perché ero già in calore e non vedevo l’ora di salire in camera e farmi sbattere da Emanuele. Mi eccitava molto il fatto che mi raccontò circa la sua fantasia nella quale io non volevo e lui mi prendeva con la forza, tra l’altro sebbene io non sia certo di corporatura minuta di fronte a lui, che &egrave alto più di due metri e peserà 130 Kg di muscoli, dubito che riuscirei ad opporre resistenza se decidesse di farmi qualcosa che io non voglio. Arriva finalmente la sera, Emanuele mi raggiunge allo stand, chiudo tutte le mie cose nello sgabuzzino, usciamo dalla fiera e ce ne andiamo verso l’albergo a piedi, tanto &egrave poco distante. Entriamo alla reception, lui consegna i documenti poi mi avvio verso l’ascensore e lui mi dice: ‘facciamo le scale’. ‘Perché?’ rispondo io. ‘Perché voglio starti dietro e guardarti il culo mentre sali’. Annuisco e mi avvio verso i due piani di scale che ci separano dalla stanza, lui &egrave dietro di me e l’idea che stia ...
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