1. Non dirmi di no


    Data: 25/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... L’appuntamento era in un elegante hotel del centro con un ristorante raffinato e con le luci soffuse. Valentina arrivò splendida, inguainata in un abito di seta colore bordò che racchiudeva tutta la sua voglia e le sue attese per la serata. La cena si rivelò sublime, il vino scelto con il sommelier aveva acceso lo sguardo di Valentina d’una luce maliziosa, rendendo la sua testa leggera senza però ubriacarla. Poco prima del dolce l’afferrai per la mano, lei mi seguì docile e salimmo ai piani, perché il dessert e non soltanto quello ci aspettava in camera. Nulla era stato lasciato al caso, la suite era splendida, invasa da fiori rossi e accesa dalle candele, il dolce ci aspettava languido su d’un carrello al centro della stanza. Mentre lei ancora sorrideva per la sorpresa, io la guidai di fronte allo specchio a fianco del letto per gustare la sua bellezza mentre la spogliavo. Spostai le spalline del vestito che scivolò a terra con un leggero fruscio e la feci sedere sul letto permettendole di tenere solamente la biancheria, presi un foulard e la bendai delicatamente, iniziando a imboccarla con il dolce.
    
    La vista di quelle labbra piene che succhiavano golose il cucchiaino mi eccitò ancora di più e non volli aspettare oltre, appoggiai il mio glande alle sue labbra permettendole di giocarci soltanto con la lingua che rosea guizzava intorno al mio sesso facendomi impazzire, prima veloce, in seguito lentamente come se lo volesse esplorare tracciando con le sue labbra percorsi ...
    ... fantasiosi, dedicati solo per farmi godere. Delicatamente glielo spinsi fra le labbra fino in fondo, dato che potevo sentire i suoi capelli sfiorarmi il ventre sempre più in crescendo, al massimo della sopportazione mi sfilai improvvisamente dalla sua bocca lucida, chiedendomi quando era diventata così brava. Anche se non potevo vederne lo sguardo, leggevo sul suo viso la trepidazione e la voglia d’essere posseduta:
    
    ‘Non ancora, &egrave troppo presto’ – risposi in modo secco a quella muta domanda.
    
    La sdraiai nel letto, parallela ai cuscini e la guardai nuda in mio potere, nell’attesa del mio tocco mentre si chiedeva che cosa avessi pensato per lei. Leggermente a disagio avvolta in quel foulard che la faceva sentire vulnerabile più che curiosa, mi sfilai la cravatta, le legai i polsi sopra la testa, nessuna resistenza, le braccia morbidamente abbandonate contro la seta delle coperte, anche se il corpo si era leggermente teso a quella nuova imposizione. Mi fermai dietro di lei, in ginocchio, la sciolsi dal reggiseno, liberando i capezzoli che m’accolsero tesi e vogliosi. Mi dedicai a loro molto più del necessario, finché Valentina non iniziò a gemere. Il suo corpo s’inarcava sempre di più, le gambe s’intrecciavano cercando di placare la voglia che le nasceva fra le cosce, io mi sollevai e cambiai lato del letto, di nuovo in ginocchio, le spalancai le gambe e le sfilai le mutandine ormai bagnate. Con due dita iniziai a esplorare il centro del suo piacere sempre ben attento a ...
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