1. Non dirmi di no


    Data: 25/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    La prima volta che la vidi rimasi istantaneamente colpito, sì, certo, come inizio sembrerà insulso e scontato, eppure di fatto &egrave la verità. Io mi trovo a Cagliari in via Manno situata tra la piazza Yenne e la piazza Martiri, dove la stessa strada offre una vasta scelta di punti vendita, dalle boutique ai negozi più economici, dai caff&egrave letterari fino ai numerosi ristoranti presenti nel vicino quartiere della Marina. E’ uno scenario perfetto in un momento eccezionale, una giornata d’inizio di maggio con il cielo sereno senza una nuvola, con una costante e leggera brezza che non faceva maledire il caldo. I tavolini del bar erano quasi tutti vuoti, una coppia di turisti giapponesi, una famiglia dall’aspetto nordico e niente di più.
    
    Io sorseggiavo con distensione un aperitivo e guardavo le belle signore in passeggiata davanti a me, perché a essere sincero anche le belle signore mi guardavano. Forse non possiedo la bellezza né la piacevolezza nel senso classico, però di certo attiro l’attenzione e vesto sempre in modo elegante. Ho avuto fin da piccolo la fortuna di piacere alle donne e questo emerge da ogni mio gesto attirandone altre. Il concetto &egrave chiaro, sono io e soltanto io che detto imponendo le regole del gioco sul lavoro come tra le lenzuola, quel tipo di gioco che in ogni modo non avevo la minima intenzione d’iniziare, almeno fino al momento che non arrivò lei, a dire il vero semplicemente stupenda. Era abbronzata con dei lunghi e lucenti capelli ...
    ... castani, un seno magnifico e un fisico da atleta, giacché quel vestitino a fiori ne esaltava l’abbronzatura e quelle labbra curate attiravano l’attenzione sulla bocca carnosa, il viso struccato era perfetto e quei piedi imprigionati nei sandali infradito ne rivelavano una certa sensualità. Lei si trovava per l’occasione assieme a un gruppetto di sei ragazze tutte giovani e dalle maniere graziose, tutte si sedettero abbastanza vicino, perché potessi distinguere le parole in mezzo al brusio allegro e gioviale.
    
    La materia e l’oggetto delle mie attenzioni si chiamava Valentina e le sue amiche si erano riunite per festeggiare la sua laurea conseguita soltanto il giorno prima. Oltre che bella anche intelligente, pensai. A quel punto il cacciatore dentro di me si era destato e la mia mente elaborava tecniche di conquista. Scelsi perciò un approccio classico, la bottiglia di champagne al tavolino accompagnata da un mio biglietto da visita, perché se conquistavo le amiche ero già sulla buona strada. L’arrivo del cameriere con il mio omaggio provocò come avevo previsto uno scoppio di risatine sommesse, in quanto le ragazze curiose si contendevano il mio biglietto ancora prima che Valentina potesse leggerlo. Le loro graziose testoline esaminandolo avevano già collocato il mio indirizzo di casa in una delle vie più note del centro, la ditta era famosa di per sé e avendomi squadrato da capo a piedi avevano deciso che ero il più bel direttore generale che avessero mai conosciuto. La mia ...
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