1. Non dirmi di no


    Data: 25/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... prescelta s’avvicinò per ringraziarmi, rivelando così l’ottima educazione, io ne osservai in tal modo l’incedere grazioso, poiché da vicino era ancora più attraente:
    
    ‘La ringrazio molto, però credo di non poter accettare’ – esclamò lei, concedendomi un caldo sorriso per addolcire ammorbidendo il rifiuto.
    
    ‘Temo che sia tardi per rifiutare’ – le risposi io, indicandole le amiche dietro di lei che ingorde e smodate avevano già stappato la bottiglia.
    
    ‘Sono spiacente’ – si scusò con quell’aria da brava e leale ragazza.
    
    ‘Io per nulla’ – risposi, concedendole uno dei miei più smaglianti sorrisi.
    
    ‘Se crede però, potremo scusarci a vicenda domani, qui alla stessa ora’. Io colsi al volo quell’attimo d’indecisione che lessi nel suo sguardo.
    
    ‘L’aspetterò tutti i giorni se sarà necessario, finché lei non arriverà. La prego non mi deluda, altrimenti finirò i miei giorni abbandonato in questo bar’.
    
    Lei sorrise alla mia battuta, si voltò e se ne andò lasciandomi nel dubbio. Ci vollero quattro giorni prima che lei mi degnasse della sua presenza e altri due per ottenere un secondo appuntamento. Altri sei per guadagnarmi un aperitivo prima di cena, poiché la signorina stava abbassando e declassando impietosamente tutti i miei primati. Io che bruciavo e consumavo relazioni nel giro d’una settimana, attualmente non riuscivo a infrangere né a violare la corazza di Valentina, che mi teneva a distanza non per aumentare la posta in gioco, ma semplicemente per candore e ...
    ... innocenza. La severa famiglia l’aveva tenuta lontano dagli amori giovanili, consegnandomela priva della minima esperienza e perciò neanche in grado di cautelarsi né di salvaguardarsi, beata innocenza. In ogni caso, voluto o meno, il gioco al rialzo funzionò, così io iniziai a provare un genuino e spontaneo interesse nei suoi confronti. Dopo un mese la mia pazienza era allo strenuo, dato che non ero neanche riuscito a sfiorarla e il mio orgoglio tuonava e urlava vendetta, interessato sì, ma pur sempre un uomo. Dopo trenta giorni di corteggiamento, la mia amata mi concesse di portarla a cena spalancandomi le porte dell’oscurità, in quanto uscire la sera &egrave per me come giocare in casa, a condizione che passassi da lei per conoscere i suoi genitori.
    
    L’ambiente in cui avevo inquadrato Valentina calzava perfettamente alla scena che mi presentò quella sera, una famiglia borghese, l’educazione impettita e rigida, giacché avendo previsto l’atmosfera da primo esame, lasciai a casa la divisa da lupo cattivo e indossai la veste d’agnello migliore che avessi. Portai una rosa per la mia bella, una per la madre e aggirai l’esame del padre con un mio biglietto da visita e una stretta di mano vigorosa. Ormai il gioco m’intrigava, le cene si susseguivano numerose, il corteggiamento era serrato, i genitori m’adoravano e dopo tre mesi ebbi il mio premio, perché mai quel premio fu così atteso, visto che il mio orgoglio era di nuovo alle stelle, un intero fine settimana con Valentina che avevo ...
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