La ragazza troppo bella - Parte 14
Data: 24/02/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
... soffitto era molto alto, il tutto conferiva un atmosfera di serio. Il mio amico e l'uomo parlavano scambiandosi convenevoli e poi entrammo in un immenso ufficio di gusti ancor piu orrendi del locale di prima. L'uomo sedendosi di fronte a noi si sentiva importante, si percepiva dalla condiscenza con cui parlava. Ero seduta composta. reprimevo la mia impazienza a malapena. Non ero venuto a vedere due galli mostrare la cresta. Chiesi in mezzo alla loro conversazione di chiudere perché avevo un altro appuntamento. L'uomo sembrò contrariato che lo interrompessi nel suo momento di gloria, ma parlammo subito di affari. Sei milioni di euro in contanti per un mese ad un prezzo di centomila dollari. Non firmammo nessuna carta. Ci demmo la mano.
Quando uscimmo, il mio amico mi disse ammirato: "Anche Carlo d'Inghilterra tratta affari con lui...". Non risposi. Gli diedi un bacio in bocca e lo ringraziai con degli occhi languidi. Stravedeva per me, sapeva che non mi avrebbe mai avuta, ma pur se non poteva possedermi, idolatrava me a tal punto di accontentarsi della mia presenza. Ogni volta che lo chiamavo, rispondeva, veniva.
Tornai al lavoro che erano arrivati quelli del gruppo nuovo. I ragazzi che avevano fatto la protesta avevano un altra espressione. Erano entusiasti. Nuove persone, meno lavori, e possibili amori. Ognuno di loro aveva una sua specialità erotica, ma erano tutti e rigorosamente bisessuali. Il mondo bisessuale apr a tutto. Scenari infiniti, tutti più belli gli ...
... uni degli altri. Anche con questa scelta, avevo fatto bingo. Uomini e donne che avevano sempre giurato di non essere bisessuali quando venivano da mer erano persone e basta. L'orgasmo, il piacere, non ha genere, non ha colori. È fatto di qualcosa che riunisce tutti i sensi, di accettazione e rifiuto, di amore ed odio, è rappresentazione di ciò che siamo. Conoscevo già le ragazze che avevano lavorato con me qualche volta. Una di loro non mi piaceva. Lo dissi a Grace. Cinque minuti dopo, non c'era piu. Le altre non erano male, dubitavo di un paio di loro, ma avremo visto. Gli uomini invece erano perfetti. Vestivano solo la mutande. E le mutande esplodevano sotto dei cazzi che attraverso il tessuto non nascondevano nulla della loro potenza. Erano tutti scolpiti, alti, neri davvero a parte uno solo di loro. Pensai che ad uno di loro avrei dovuto fargli rifare i denti che erano anneriti. Ma nell'insieme, sembravano prestanti.
Poi, andai in ufficio e mi chiusi a fare altre cose. Un paio di ore dopo, venne a bussare qualcuno. Grace era dall'altra parte della struttura a coordinare non so piu cosa. "Avanti" risposi quando bussano. Entro Adama. Il piu alto e bello dei ragazzi neri. Entrò con un sorriso timido. "Posso?" disse. "Siediti" risposi. Adama con molto imbarazzo mi spiegò che non poteva lavorare questa settimana perché doveva andare a Milano a trovare un parente malato, eccetera. Gli risposi che non c'erano problemi e lo congedai. Quando sta quasi davanti alla porta, ci ...