1. La ragazza troppo bella - Parte 14


    Data: 24/02/2024, Categorie: Etero Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    "Devi venire qui subito". Al cellulare, era Grace. Andai alla Spa e la raggiunse nell'ufficio. Parlava in modo animato con un gruppo di una decina di ragazzi. Loro protestavano tutti insieme parlandosi l'un sopra l'altro. Tutti ragazzi e ragazze che lavoravano per me. Carpi delle frasi al volo. Soldi. volevano più soldi. Quando mi videro, scese il silenzio nell'ufficio. Con me c'erano le mie guardie del corpo. Non erano più le nere, amiche di Grace, ma delle donne libiche, ex guardie di Gheddafi. Donne statuarie che sapevano usare la violenza e che o facevano volentieri. La loro presenza incuteva terrore. Ivana e Katia capendo la tensione si avvicinano a me e si misero sui miei fianchi. Si potevano sentire volare le mosche. Il mio viso non lasciava presagire niente di buono. Per quanto non fossi preparata alla discussione, ero gia pronta alla risposta. I miei ragazzi guadagnavano molto piu di quanto potessero sognare. Inoltre, erano in grado di rifiutare ogni situazione in cui si sentissero costretti. Per non apparire ciò che ho sempre odiato, pur se ero inflessibile, non volevo sembrare il tipo di persone che più al mondo odiavo: i papponi. Si, forse lo ero, ma ogni termine ha i suoi estremi. Mi compiaceva nel pensare di essere l'estremo buono. Non costringevo, offrivo, danaro e possibilità di star in un mondo privilegiato, offrivo soldi contro zerbini, esattamente come fanno tutti i datori di lavoro nel mondo. Ma i ragazzi erano giovani, qualunque fosse stata la situazione ...
    ... che gli avrei offerta, ad un certo punto, avrebbero voluto di più. Come me tra l'altro. Ma avevo un numero infinito di ragazzi e ragazze sfigate che non vedevano l'ora di entrare a far parte della mia corte che potevo permettermi di cambiare tutto lo staff in un paio di giorni. "Allora!" tonai.
    
    Anna, una Nicoletta di Messina, molto bella e ben fatta ma Nicoletta fu la prima a rispondere... "Bosslady... con tutto il rispetto, ma volevamo dirle che dal giovedì alla domenica lavoriamo quattordici ore al giorno, a volte quando ci sono le feste anche di più e dobbiamo dormire qui... Siamo stanchi, e pensavamo che anche se il lavoro è tanto magari il compenso potrebbe essere superiore...". Detto in questo modo, non aveva tutti i torti. Anche se rimaneva il fatto che Anna non aveva precisato che ogni giorno fruttava loro dai trecento ai cinquecento. Non era propriamente un fatto di soldi, ma di stanchezza. Erano stanchi, non c'erano dubbi, nervosi e agitati. Li guardai in faccia. Sotto i trucchi, i loro visi erano stanchi, i loro occhi spenti. Per la loro età, i soldi erano tanti, ma alla loro età, vanno spesi, la vita va vissuta. Ma il tempo per loro non c'era. Logorare i miei dipendenti non era una saggia soluzione. Rimasi zitta per un secondo e poi dissi " Andate". Nessuno protestò. Uscirono tutti e rimase solo Grace. "Non hanno tutti i torti Bosslady" esordi quando fummo sole. "Lo so...". "Che facciamo?" prosegui. Il punto era semplice. Accontentarli era fuori questione, ma ...
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