1. La Ragazza di campagna diventa schiava


    Data: 20/02/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Lesbo Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... anche se Sara era più grande di età lei era più alta e grossa, quindi non diede importanza al fatto che avesse chiuso la porta a chiave. Pensava ad una penitenza simbolica, anche se non le ne veniva nessuna in mente. Invece lei le disse: – levati la camicia. – – Perché? – Sara le diede uno schiaffo violento lasciandole il segno delle cinque dita sulla gota paffuta ed un gran male. Con rabbia le gridò in faccia: – smettila di fare domande, ed obbedisci. – Rosa non osò reagire e si levò la camicetta. Sara l’osservava con gli occhi socchiusi e vigili. – Levati anche il reggiseno. ‘ Rosa esitò, ma quando vide che stava per ricevere un altro schiaffo si affrettò ad obbedirle. Il suo enorme seno, non più sostenuto, si adagiò sullo sterno. Sara sorrise sarcastica e crudele, Rosa invece arrossì di vergogna e di paura. La marchesina continuò ad infierire insultandola. – Sembri una vacca. A quest’età dovresti avere un seno sodo, che si regge da solo, senza neanche bisogno di reggiseno ed invece il tuo mammellume ti arriva all’ombelico. ‘ Rosa divenne scarlatta e pensò purtroppo che la signorina avesse ragione. In quelle condizioni d’inferiorità psicologica non fu più in grado di opporsi. – Ora ti punirò ‘ concluse decisa Sara. Prese una grossa corda lunga meno di un metro, che in parte raccolse nel pugno, e iniziò a frustarla sulle zinne. – Non osare gridare. – Non osò, Rosa stessa pensava fosse suo interesse non farsi sentire, ma faceva male e Rosa pianse sommessamente per ...
    ... l’umiliazione e per il dolore. – Sì. Piangi. – I colpi sulle tette non facevano molto male, ma quelli che arrivavano sui capezzoli erano tremendi, Rosa si morse le labbra per non gridare, mentre versava calde lacrime e la vista le si annebbiava. Ormai era in suo potere. Quando, dopo alcuni minuti, Sara finì di picchiarla, con la stessa corda la legò per le tette che strizzò alla base. Con il cappio che le rimase in mano Sara la strattonò tirandola per le mammelle verso il letto, ai cui piedi la fece inginocchiare mentre lei si sedeva sul bordo. – Ed ora dopo il dolore il piacere. ‘ Rosa completamente annebbiata non capiva cosa volesse dire. La marchesina si chinò su di lei ed iniziò a leccarla sulle tette violacee e sui capezzoli indolenziti, dapprima Rosa sentì ancora dolore, ma poi la saliva lenì il male ed infine iniziò a riscaldarsi, soprattutto quando Sara le prese i capezzoli in bocca ed inizio a succhiarli. Li succhiò a lungo, e mentre con una mano teneva sempre la corda e le strattonava il seno, con l’altra le accarezzava la pancia grossa e sudata. Rosa stava provando piacere, i suoi capezzoli subirono una strana trasformazione, divennero ritti e duri, in basso il languore iniziale si trasformò in calore e poi si sentì sciogliere. Senza pensarci si portò le mani tra le gambe, ma Sara la bloccò. – Cosa stai facendo, via le mani da lì, altrimenti ti lego. ‘ Rosa obbedì di nuovo, anche perché sentiva che quell’atto non andava compiuto, ma ciò nonostante si sentiva impazzire e solo ...
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