1. Io e Lucia, la madre della mia vicina di casa


    Data: 19/02/2024, Categorie: Etero Autore: riccard82, Fonte: RaccontiMilu

    ... lo sentì, mi fulminò con lo sguardo ed andai via mestamente. Per qualche giorno rimase un po’ distaccata nei miei confronti ma dopo qualche giorno tutto tornò alla normalità. Io e Carla diventammo grandi, ognuno con il suo giro di amicizie, noi traslocammo in un altro quartiere e ci perdemmo un po’ di vista come era normale che fosse. Alle feste ed ai compleanni però ci vedevamo sempre, ed i miei sguardi su di lei erano ormai privi di vergogna pur essendo sempre nascosti, ma lei se ne accorgeva e mi guardava ammonendomi con un sorriso. Più diventavo grande e meno capitava di vedersi, ma la vita a volte ci presenta davanti a situazioni assurde. Dopo aver lavorato per qualche anno in un negozio di abbigliamento, intorno ai trent’anni il mio titolare di allora mi propose di aprire un nuovo punto vendita in centro, in società; il giorno dell’inaugurazione chiaramente tra amici e conoscenti c’era anche Lucia (con Fausto il marito), ormai splendida cinquantenne in perfetta forma, fasciata in un tubino che con la sua altezza, complice anche il tacco, la faceva risaltare in mezzo a tante altre donne. Certo di figa ce ne stava parecchia come in qualsiasi inaugurazione, ma io ogni tanto cercavo lei con lo sguardo, quel culo e quelle cosce in quel tubino mi facevano girare la testa; incrociammo un paio di volte lo sguardo e ci sorridemmo, ma non mi feci nessun film. Andando via venne a salutarmi e mi disse la frase standard detta da ogni amica delle mamme “certo che ti sei fatto ...
    ... proprio un bel ragazzo! Anzi, ormai sei proprio un uomo!” , ma che la mia mente malata interpretò come chissà quale cosa proibita. Aggiunse anche che sarebbe passata a trovarmi in negozio con calma e che era molto bello. Andarono via e la notte scopai con una ragazzina mandata dal catering del buffet pensando a Lucia, nonostante la ragazzina ventenne meritasse di suo! Passò circa un mesetto e una sera intorno alle 19 30 arrivò la musa ispiratrice delle mie erezioni adolescenziali, soliti saluti e la feci seguire da una delle due commesse, in quanto il negozio trattava al 70% donna ed io servivo la clientela maschile. Alle 20 10 dissi alle ragazze andare via, una di loro stava seguendo Lucia e dissi loro di non preoccuparsi che avrei concluso io. Spensi l’insegna e le luci delle vetrine, tornai verso di lei e parlando di un paio di cose che aveva provato mi disse “devi dirmi sinceramente come mi stanno, voglio il parere di un uomo!” Rimanendo ancora un po’ abbottonato le risposi che le stavano bene ma che forse avrebbe dovuto provare un altro capo che le avvicinai: un vestitino con gonna a portafoglio corta ed un paio di scarpe con il tacco. Li misurò (mi trattenni dal voler sbirciare nel camerino) ed uscendo le dissi “eh, vedo! Questo ti sta veramente da favola…” L “grazie, non c’era bisogno che lo dicessi, avevano parlato i tuoi occhi… erano gli stessi che ricordo 15/20 anni fa su di me” Io un po’ spiazzato e arrossendo le risposi “si? Beh allora vedi che &egrave un complimento ...
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