La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 3
Data: 16/02/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
... rimanere lì, probabilmente era stordito dalla caduta e non si decideva a muoversi rapidamente. Non ci pensai troppo, scesi giù dalla banchina, lo tirai su in piedi e lo aiutai a risalire al sicuro; neanche un minuto dopo arrivò il treno. Il signore zoppicava vistosamente, ma riusciva a camminare. In quel momento dimenticai di dover prendere il treno, lo accompagnai a sedersi e rimasi con lui accertandomi che stesse meglio e contattando qualcuno che potesse venire a prenderlo. Ripensandoci… non chiesi mai del motivo per cui fosse caduto. Tra l’altro seppi che per lui era inconsueto fare uso della metropolitana: solitamente viaggiava in auto oppure si faceva portare in giro da un autista personale! Volle assolutamente sapere chi fossi e prese il mio contatto telefonico.
“Le sono infinitamente grato! Mi ha salvato la vita, perché se non ci fosse stato lei probabilmente sarebbe andata diversamente”
Passò poco tempo che arrivarono due uomini e lo portarono via. Nell’andare via il signore mi strinse la mano presentandosi e mi disse che avrei presto avuto sue notizie. Il suo nome era Dante Ostersi.
Rientrato a casa, incuriosito dal velo di stranezza che avvolgeva Dante, feci una ricerca in rete.
Trovai un curriculum vitae di tutto rispetto, sessantadue anni, ingegnere affermato e capo di una grossa società farmaceutica con due figli maschi e una giovane moglie. Una settimana dopo fui chiamato da una donna che mi chiese di presentarmi due giorni dopo all’ultimo piano di ...
... un palazzo nel pieno centro cittadino.
Mi ritrovai in un lussuosissimo studio in cui mi accolse il Sig. Dante in compagnia dei suoi due figli. Avevano organizzato un rinfresco per accogliermi e ringraziarmi di quanto avevo fatto. Ad allietare la giornata c’erano delle ragazze particolarmente sexy vestite in abiti lunghi e tutte nel medesimo modo come delle hostess di volo.
Al termine della serata Dante e i suoi figli mi chiesero se potevano fare qualcosa per sdebitarsi: avevo disperatamente bisogno di un lavoro. Così mi accontentarono con un discreto lavoro da impiegato, un ufficio tutto mio, orario flessibile pagato al triplo di quello che avevo percepito fino a quel momento. Ma soprattutto sarebbe stata la fine della mia sottomissione. Abbandonai il lavoro e quella sadica della dottoressa Valli che congedai con una semplice mail di licenziamento. Sentivo che prima o poi mi sarei vendicato di tutti i soprusi subiti, ma dovevo avere pazienza e attendere l’occasione giusta, così pur avendo cambiato vita, continuai a seguire a distanza l’operato della Valli tramite social, giornali e altri contatti.
In poco tempo diventai l’uomo di fiducia di Dante e dei suoi figli avanzando di carriera e occupandomi anche di quegli affari sporchi che solitamente gestivano loro in prima persona; questo particolare e delicato ruolo mi dava poca visibilità all’esterno e mi consentiva di muovermi in pieno anonimato. Dopo poco più di dieci anni assunsi una posizione di primo piano nella ...