1. La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 3


    Data: 16/02/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    Il seguito era prevedibile: costretto a rimanere a un paio di metri di distanza fui obbligato a guardare due ore di sesso sfrenato, ad eccezione delle volte per cui venivo chiamato a leccare fica e buco del culo di Marzia, oppure quando, con le mani, dovevo lubrificare gli uccelli dei tre ragazzi che ogni volta mi deridevano e mi umiliavano. La povera Marzia godeva e veniva in modo travolgente perdendo continuamente il controllo di sé stessa. La Valli la incalzava facendole ripetere a voce alta che non era nient’altro che “una vacca sfondata”, mentre i tre uomini occupavano costantemente ogni suo buco disponibile, affondando dentro Marzia sempre in modo violento e alternandosi per provarla in ogni posizione. La vista di quanto accadeva di fronte ai miei occhi mi stava facendo esplodere l’uccello: non ne potevo più! anche perché la mia aguzzina spesso si abbassava sadicamente a leccarmi o succhiarmi le palle.
    
    La serata si concluse con un orgasmo generale di tutti i partecipanti ad eccezione del sottoscritto che solo diverse ore più tardi avrebbe potuto liberarsi da quella morsa metallica e godere del piacere soppresso.
    
    Le cose procedettero cosi per mesi, attraverso le continue umiliazioni del mio capo. Durante l’orario di lavoro mi muovevo tra il mio e il suo ufficio in continua nudità; agli abusi sessuali erano subentrate anche le punizioni corporali quali schiaffi sul viso e sulle natiche, scosse elettriche sui genitali e impiego di plug anali durante tutto l’orario ...
    ... di lavoro.
    
    Due anni dopo Lara, già trasferitasi a casa del fratello, si separò da me; fortunatamente viveva a mezz’ora di macchina e i nostri rapporti erano rimasti amichevoli, così da poter restare con Enrico quando volevo, tuttavia dovevo ancora provvedere al loro sostentamento e le spese erano inevitabilmente aumentate; questo significava dover tenere stretto il lavoro e subire i maltrattamenti di Monica.
    
    A quattro anni esatti dall’inizio di quell’inferno capitò l’evento che mi cambiò la vita. Come al solito, quella sera rientrai tardi da lavoro: la giornata era stata pesantissima perché per gran parte della giornata avevo fatto da poggiapiedi alla Valli che a più riprese mi aveva sodomizzato ferocemente e a lungo. Andai a prendere la metropolitana che avevo il culo in fiamme. In quel momento c’erano poche persone che attendevano il treno, il precedente era appena passato. All’improvviso sentii un rumore provenire dalla mia destra e un contemporaneo insieme di urla che accompagnavano quanto stava accadendo: un uomo era appena caduto giù nel vano dei binari. Mi precipitai a vedere. Alcune donne si sporgevano nel tentativo di rianimare l’uomo che sembrava vigile ma alquanto intontito dal colpo subito: una goccia di sangue gli colava dal naso, ma non sembrava si fosse procurato lesioni gravi o fratture. Il tizio, tra i cinquanta e i sessanta anni vestito in giacca e cravatta con capelli brizzolati e corporatura media, non si era reso conto del pericolo che correva a ...
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