Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... accanto a me siede Angela. Rifletto: ormai sono stata risucchiata da questa situazione e mi trovo a non poter più esercitare una volontà mia: accetto tutto, subisco tutto, voglio solo esplorare fino in fondo l’abisso nel quale sono stata precipitata. Anche lo sguardo severo e pieno di riprovazione di Sabrina, prima che anche lei si facesse risucchiare dal gorgo della sottomissione ad Angela, mi aveva umiliata, sì, ma anche dato una sorta di torbido piacere. E adesso siamo qui, diretti non si sa dove: l’indirizzo detto da Victor all’autista non mi dice assolutamente nulla: aspetto gli eventi, con paura, ma anche una vaga eccitazione. Sento l’autista, con i delicati lineamenti indocinesi, interrogare Victor. «La Mademoiselle avec le impermèable est-elle rendue malade?» «Non, elle est une chienne!» «Vraiment? C’est le vrai?» «Regardez vous!» E dicendo così mi scioglie la cintura e mi apre il trench, mostrando la mia totale nudità, resa ancora più evidente dalla fresca depilazione; Victor per rendere meglio il concetto mi forza ad aprire le cosce e mostrare la mia topina. L’autista sposta lo specchietto interno per osservare meglio il mio sesso esposto. Il suo sguardo indagatore sulla mia oscena esposizione mi fa sentire una vera puttana, mi umilia profondamente, ma sento la mia micetta fremere di un inaspettato piacere e le mie labbrine contrarsi, eccitate. Lui probabilmente lo nota: «Mais elle est juste baisé comme une chienne!» «Ahahahah : Il est vrai!» Victor sfiora il ...
... mio sesso e lo scopre umido. “Sei davvero una puttana, tu!”La corsa di una ventina di minuti ci porta al cancello di un cantiere edile; un’ampia zona, recintata da una rete metallica, che delimitava un’area dove sono in costruzione tre grossi edifici, quello più lontano quasi terminato, uno ancora con le pareti non intonacate ed il più vicino con lo scheletro di cemento armato ancora a vista nei piani più alti. Angela ci fa scendere e Victor entra nel cantiere, incontra un uomo, che lo accoglie con un sorriso e grandi pacche sulle spalle, e poi ci fa segno di raggiungerlo. Entriamo nel cantiere, cercando di schivare le pozze di fango nel terreno e seguiamo i due verso l’edificio più vicino. Pur camminando con cautela, un tacco a spillo affonda nel terreno instabile e perdo l’equilibrio, proprio accanto in una pozza di fango, rimestata ed approfondita dal passaggio di numerosi pesanti camion, profonda una trentina di centimetri. Cadendo col tacco intrappolato dalla mota, non posso riequilibrarmi e quindi cado lunga nella pozza; poi provo a girarmi per trovare un punto solido per rialzarmi, ma devo fare diversi tentativi. In un caso del genere, per liberarmi da quella trappola di fango, mi sarei liberata delle scarpe e dei suoi assurdi tacchi, ma avendole allacciate fino alla caviglia l’operazione è più complicata di quanto sia disposta ad affrontare. Chiedo aiuto ai quattro, ma Angela mi guarda con irritato sdegno, i due uomini ridacchiano e parlottano tra di loro e Sabrina è ...