Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... densi schizzi. Dopo lui, a turno, tutti gli uomini si sono avvicinati per far esplodere la loro eccitazione sulle mie labbra e sugli occhi e la fronte ed il naso e le guance ed i capelli… Alla fine, tra le dense colature di sperma che mi ricoprono gli occhi facendomeli anche bruciare, vedo che pilotano anche Sergio accanto a me, malfermo sulle gambe (Amormio, lo sai che non devi bere così tanto!) e finalmente mi trovo l’unico, legittimo cazzo in bocca, che accolgo come un vecchio amico perso di vista ed al quale mi dedico al meglio.
Paola riuscì a farmelo indurire, ma indubbiamente Marica è molto più brava di lei; come intuendolo, mi fecero alzare e mi portarono verso mia moglie che mi accolse nella sua bocca con gioia. E’ uno sprazzo di felicità e mi misi a sorridere. Qualcuno, credo Stefano, mi disse: “Dai, Sergio: fai un bel sorriso!” ed io automaticamente obbedii, girandomi verso di lui. Ci fu un lampo e, in rapida successione, diversi altri.
Sempre in quella scomoda costrizione, mi sto dedicando con passione all’amato cazzo di Sergio, quando qualcuno dice qualcosa e subito dopo il flash di una macchina fotografica lampeggia più volte… Mi hanno fotografata! Così! Legata, impalata e col viso coperto di sperma! E mentre sto spompinando mio marito, tutto contento! Ma perché solo adesso, le foto? Che senso ha?
Alla fine, grazie all’esperto pompino di mia moglie, le sborrai in bocca e lei, golosa, ingoiò tutto come sempre. Poi i miei ricordi sono solo di un ...
... rientro a bordo del Sea Master, nella nostra cabina, a dormire finalmente insieme, dopo che per tutta la giornata si erano frapposte altre persone fra noi. Prima di addormentarci cullati delle pigre oscillazioni dello yacht all’ancora (ed io credo di essermi addormentato mentre ancora Marica mi parlava) lei volle parlare, sfogarsi, spiegarsi, raccontare, immaginare… Uno sforzo decisamente troppo grande, per me, starle dietro a quell’ora.
Arrivata in cabina, mi sono fatta una lunga doccia calda, per levarmi di dosso anche la sensazione di sporcizia che avevo. Dopo la fine dei giochi, mentre finalmente esplodevo in un definitivo orgasmo apocalittico, mi hanno vietato di ripulirmi e, dopo poco, lo sperma mi ha formato una crosta, seccandosi, sul viso e sui capelli. Ora, sotto la doccia, mi sono raschiata via quella grottesca maschera del piacere altrui ed ho toccato con estrema delicatezza la mia fichina ed il mio culetto, sforzati tremendamente nel corso della serata e che mi bruciano da morire. Qualcuno di bordo, però, mi ha fatto trovare il tubetto di una pomata emolliente e leggermente anestetica sul comodino –sospetto che la delicatezza sia di Angela, unica altra donna a bordo- con la quale ho cercato di rimediare agli aspetti più sgradevoli della serata. Poi, sdraiata sul letto accanto a mio marito, mulinandomi nella testa come fotogrammi impazziti alcune scene della serata, mi accorgo che il sonno non vuole arrivare, nonostante la stanchezza, e allora sento il bisogno di ...