Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... glie lo chiedessi. Intontito dall’alcol, ci misi un pochino a realizzare che Marica doveva essere seduta su un altro divano e non accanto a me, ma decisi che la cosa non era poi così importante. Un’occhiata circolare al salone, mi fece scoprire mia moglie seduta tra Gianfra’ e al russo, con un’espressione strana sul viso: come rapita, estatica… Di fianco a loro era seduta la trentacinquenne con lo sguardo altero, accanto a Monsieur, e la donna più anziana accanto al romano. Non feci caso al fatto che dei due uomini si vedesse solo la mano di Kaperovic dal lato della tipa altera. Su un altro divano c’erano le due giovani che… Urca! Che si stavano baciando in bocca ed accarezzando, attentamente osservate da Gus e gli altri tizi, che parlavano una qualche lingua dal suono slavo tra loro! Avrei dovuto smettere di bere: l’ambiente a luci attenuate, la musica di delicato sottofondo, la conversazione condotta in tono garbato, attraverso la cortina del whisky avevano un effetto ipnotico, sedativo… Mi rendevo conto che alle domande dei tre, rispondevo a volte in modo sconnesso, inciampando nelle parole, con lunghi silenzi, ma loro, cortesemente, non sembravano irritarsi. Ad un certo punto, percepii un po’ di trambusto e diedi un’occhiata in giro: le due ragazze si erano rialzate i vestiti e, continuando le loro effusioni, ora avevano anche il cazzo sguainato di uno degli slavi da baciare a turno, mentre Marica si era alzata in piedi, con un’aria strana, e stava al centro dei ...
... divani, con i piedi scostati di una spanna, come fosse in attesa di qualcosa.
Mi hanno fatta sedere tra di loro e le loro mani hanno esplorato ogni angolo del mio corpo; Monsieur ha tirato fuori un piccolissimo auricolare, dalla tasca e me lo ha introdotto nell’orecchio, spiegandomi, con un sorriso malevolo, che quello era il telecomando per ME e che avrei dovuto fare e dire, senza esitazioni, tutto quello che mi avrebbe detto di fare e dire. Sono sconvolta: non riesco più a disporre della mia libertà di fare o non fare; sto diventando un giocattolo nelle loro mani e, cosa più grave, non sono neanche più sicura di voler contrastare questa… deprivazione della mia volontà , questo abuso. Vedo che Monsieur avvicina alla bocca e mormora al grosso anello che porta al dito e sento la sua voce tuonarmi nell’orecchio: «Tu sei una troia, è vero? Annuisci se sei d’accordo con questa affermazione!» Annuisco, mentre sento il buttplug aumentare dimensioni e vibrazioni ed un’ondata di piacere pervadermi. «Sei eccitata, troia?» Non posso far altro che annuire. «Allora adesso alzati in piedi e vai al centro del salone…» mentre eseguo l’ordine e vado verso il centro, lui continua: «… stai dritta, in piedi, braccia abbandonate lungo i fianchi. Adesso allarga i piedi… di più, ancora!! Ecco, così, brava troia!!! Sei contenta che ti chiamo troia? Se sei contenta, sorridi da baldracca, ogni volta che te lo dico!» Sorrido. Sento il plug vibrare fortissimo dentro di me. «Adesso alzati la gonna, ...