Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... buchino, mi estraggono i seni dall’abito: mi vergogno, mi sento umiliata, usata, vorrei chiamare Sergio in mio soccorso, ma lo vedo, sbirciando di nascosto, impegnato in una fitta conversazione con Stefano e Franco e sempre più ubriaco. Paola, la mia dirimpettaia, teneva anche lei gli occhi bassi ed era continuamente sollecitata a bere molta acqua da Monsieur Kaperovic. A metà della seconda portata, Gianfranco prende il mio tovagliolo (che dovevo tenere piegato, sul tavolo) e lo fa deliberatamente cadere in terra; poi lo scalcia sotto il tavolo e mi ordina di andarlo a raccogliere. Mi abbasso per raccoglierlo e mi afferra dolorosamente per i capelli, pilotandomi ad abbassargli zip dei pantaloni usando solo i denti, poi a tiraglielo fuori solo con la bocca («Nun sta a usa’ ee mani, mignotta, ha’ capito?») e poi ad imboccarlo per succhiarglielo («Gira er culo verso Monsieur, migno’, cche t’o-o deve tocca’!»). Mi giro e sento le rudi dita di Monsieur che mi frugano senza rispetto; poi una fitta di dolore mi avverte di quando forza il mio buchino con anche un secondo dito, provocandomi un graffio con un’unghiata. Ad un certo punto Gianfra’ mi scaccia e mi ordina di dedicarmi “Ar nostro squisito ospite”; così anche a lui estraggo il membro usando solo la bocca, mentre le mani indelicate di Gianfra’ si impadroniscono delle mie intimità. Piango silenziosamente, umiliata, usata, abbandonata da quel coglione di mio marito Sergio, che non si rende conto di nulla, né di cosa mi stanno ...
... facendo, né di in cosa mi stavano trasformando… Lui parla e beve e non si rende conto che mi stanno piegando alle loro schifose volontà, che mi oltraggiano, umiliano, offendono, usano… e mi fanno eccitare anche, devo dire…
In una pausa della conversazione, gettai un’occhiata a Marica e la vidi chinarsi, forse per raccogliere il tovagliolo caduto. Poi Franco mi fece una domanda e mi voltai verso di lui, concentrandomi per dargli la risposta…
Mentre ho la gola forzata dalla grossa cappella di Monsieur, sento che si rivolge a Paola, della quale aveva toccato e stuzzicato il sesso completamente rasato per –almeno- tutto il tempo che ero stata sotto al tavolo e le chiede un qualcosa che non capisco; lei risponde: «Sì! Non ce la faccio più; la prego…» Allora Kaperovic mi scosta dal suo pube e mi ringhia: «Lurida fogna, la signora ha necessità di pisciare, ma riconoscerai anche tu che è scortese alzarsi durante una cena così formale –fa una risatina roca- e così adesso tu incollerai la bocca sulla sua fica e lei potrà alleggerirsi… ovviamente, visto che il tappeto è molto pregiato, se dovesse essere bagnato anche da una sola goccia di piscio la mia ira sarà terribile… Avanti, preparati a bere!!» Così stampo la bocca sul sesso di Paola, che Kaperovic teneva aperta con due dita e la donna, con un sospiro di sollievo, comincia a scaricarsi; io piango per la suprema umiliazione, ma eseguo attentamente l’imposizione, bevendo tutto, fino all’ultima goccia salmastra del ...