1. Un rappresentante sposato


    Data: 15/02/2024, Categorie: Cuckold Etero Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... quasi distrattamente, aggiunse che la mia “stupenda signora” era a farsi bella con Angela e che l’avrei rivista a bordo dell’altro yacht… L’alcol faceva egregiamente il suo dovere: non me ne fregava nulla di dove cavolo fosse e cosa diavolo stesse facendo la mia “stupenda signora”!!! Andai in cabina, mi feci una sontuosa doccia, la barba, mi lustrai a festa, insomma; poi indossai i capi di abbigliamento che erano sul letto: una camicia bianca da smoking, un paio di pantaloni neri con striscia di raso sulle cuciture, un papillon ed una giacca bianco-panna. Su un paio di calze nere, indossai scarpe nere lucidissime, che mi calzavano a pennello, come tutto il resto, d’altronde. Riflettei che avevano investito tempo e denaro, su di me… avevo paura di deluderli…
    
    Lo yacht sta rallentando e ci avviciniamo alla porta della cabina: Stefano mi valuta con lo sguardo, annuisce sorridendo ed esce; faccio per seguirlo ma Angela mi afferra per un braccio e mi ferma: «Ricordati: a bordo dell’altra barca dovrai accettare qualunque cosa senza esitazione alcuna… e non chiedere soccorso a tuo marito; dovrai fare tutto quello che ti verrà chiesto, da chiunque, di buon grado e col sorriso sulle labbra! Adesso andiamo!» Annuisco, ma dentro di me mi chiedo quali altri umiliazioni ed abusi mi aspettano; vogliono che sia una vera puttana? Va bene! Li stupirò, accidenti a loro!!! Sentendo il Sea Master rallentare, salii sul ponte e vidi che stavamo entrando in una caletta profonda un paio di ...
    ... centinaia di metri, che si apriva in un alto promontorio coperto di vegetazione selvaggia. In fondo alla caletta, dondolavano pigramente all’ancora un cabinato lungo una quindicina di metri e un qualcosa che era quasi una piccola nave: almeno una sessantina di metri! Come calammo l’ancora, un motoscafo si staccò dal megayacht e venne verso di noi; come fu a ridosso della nostra poppa, Sasha aprì un portello nella poppa dal quale potemmo facilmente passare sul tender; noi uomini eravamo tutti in smoking, mentre Angela aveva un elegantissimo abito da sera, nero e scollato abbondantemente davanti e dietro: i gioielli, la pettinatura e la sua naturale eleganza un po’ altera la circondavano di un’aura di puro fascino. Marica, invece, portava un vestitino bianco, con la minigonna che sembrava la corolla aperta di un fiore, il corpetto che stava su per qualche strana alchimia, non avendo spalline di sorta (ed il suo bel seno faticava ad essere contenuto in quell’abito!) e indossava zoccoletti di legno col tacco altissimo, che la facevano sculettare quando camminava; contrariamente al solito, si era truccata, ma in modo decisamente pesante: sembrava la versione appena più elegante di una battona… Pochi minuti e fummo a bordo del ‘Canaris’ -che batteva la bandiera di un qualche staterello del Commonwealth britannico- dove venimmo accolti dal padrone, un uomo oltre la sessantina, grasso, pelato, abbastanza volgare nei tratti, nonostante l’abito inappuntabile ed un grosso sigaro che sembrava ...
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