Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... affogata. Alla fine, sono uscita da quell’abbraccio rassicurante della doccia, mi sono asciugata e poi Angela mi ha truccata (anche se io, a parte un filo di rossetto, non uso farlo). Quando ha finito, mi ha fatto vedere il risultato: labbra molto rosse, ombretto azzurro, fard -decisamente vistosa!- Mi aveva conciato proprio come una puttana. Mi facevo schifo, ma… ma perché mi sentivo anche vagamente eccitata ed ansiosa di conoscere i loro conoscenti? Poi mi da un miniabito e mi dice di indossarlo: bianco, minigonna a corolla e corpetto rigido, senza spalline, adatto ad una donna che avesse meno seno di me: il mio è sempre a rischio di esplodere fuori Per completare il mio abbigliamento, mi ha dato un paio di zoccoletti di legno, col tacco a spillo alto dieci centimetri e la fascia dorata, ma più piccole di un paio di numeri, rispetto al mio abituale 41. Glie l’ho fatto notare, ma lei mi ha detto di passeggiare per la cabina con quelle: tra l’impaccio del bordo degli zoccoletti che mi premevano sull’interno del tallone e i tacchi così alti, ai quali non sono per nulla abituata, mi trovo ad ondeggiare, insicura, ed sculettare oscenamente. Angela, però si dichiara soddisfatta; poi si siede sul bordo del letto e mi dice di inginocchiarmi davanti a lei. La accontento, ma lei mi dice di avvicinarmi di più: quando sono praticamente a sfiorare le sue ginocchia, le divarica, si scosta il tanga e mi afferra per i capelli, facendomi stampare la bocca sul suo sesso pieno e mi ...
... dice: «Dai troietta, fammi godere! Leccami!» Cos’altro posso fare? Così eseguo, aiutandomi con i polpastrelli, a sfiorarle le labbrine e poi schiudendogliele, percorrendone il solco con la punta della lingua fino alle piegoline che celano il bottoncino del piacere, che scappuccio e poi lambisco con la mia linguetta guizzante. Lei si contorce dal piacere, mentre con una mano le accarezzo la pelle tenera dell’interno delle cose. mi impugna dolorosamente i capelli, pressandomi la testa ancora di più contro di sé. Le mie labbra si impadroniscono del suo clitoride eretto e lo aspiro, lo succhio, leccandone la punta: lei viene quasi subito, riempiendomi la bocca dei suoi afrodisiaci umori; non ho altra alternativa che berli. Angela si prende trenta secondi per regolarizzare il battito cardiaco, poi con un mezzo sorriso, commenta: «Sei davvero una brava troietta, abile ed ubbidiente: vedrai che ci divertiremo un sacco, insieme! Adesso vieni, che ti devo aggiustare il rossetto che ti sei sbavata dappertutto…»
Ormai il whisky mi aveva anestetizzato l’anima a sufficienza. Stefano dichiarò terminata la partita e “suggerì” che tutti andassimo nelle nostre cabine per darci una sistemata, visto che lì a tre quarti d’ora, saremmo stati ospiti sullo yacht di un loro amico. Protestai, dicendo che avevo solo un paio di pantaloni estivi, un paio di polo e un pullover, ma lui rise di gusto e mi spiegò che si erano presi la libertà di procurarmi abiti adatti, che avrei trovato nella mia cabina; ...