Un rappresentante sposato
Data: 15/02/2024,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... di seguirla nella sua cabina; lei si girò, mi sorrise, mi baciò e seguì con passo quasi danzante la sua nuova amica.
Angela mi porta nella ”cabina dell’armatore” la loro cabina: dio che bella, che eleganza, che lusso!!! Mentre mi guardo in giro, mi porge un piccolo cofanetto, di quelli da gioielleria, e mi dice che è per me; lo apro e dentro ci sono due catenelle d’oro con un ciondolo ciascuno, a forma di piccolo cazzo: la guardo stupita e maliziosamente divertita! Sorride e mi spiega che è un regalo per me, ma che se lo accetto, automaticamente dovrò fare TUTTO –lo sottolinea!- quello che lei mi dirà… «… Dovrai ubbidire ad ogni mio ordine, anche a quello che ti sembrerà totalmente offensivo od assurdo. Quando torneremo alla villa, ti chiederò se vuoi ancora proseguire nello stare ai miei ordini e potrai decidere, ma fino a quel momento, non potrai rifiutare nulla di quanto ti chiederò io o persone alle quali io conferirò questo privilegio assoluto. In cambio di questa tua… sottomissione, ti assicuro un piacere che non hai mai neanche immaginato, oltre ad una… svegliata a tuo marito, che mi sembra molto buono e gentile, ma un po’ ingenuo sul sesso… e nel mercato del lavoro» Dice quest’ultima frase ambigua sorridendo e la conclude con una strizzata d’occhio. Ho risposto con una risatina e, per prendere tempo ho contemplato le due catenelle, che sono due oggetti molto belli, anche se non capisco come vadano portati… accetto, con un sorriso! Allora prende la catenina più ...
... lunga e me la cinge in vita: è della misura giusta perché appoggi morbidamente sui fianchi. Poi mi slaccia il reggiseno e al mio sguardo vagamente interrogativo, risponde: «Tutto quello che dico io, ricordi?» Annuisco e lascio fare… Dopo avermi tolto la parte sopra del bikini, mi infila il dietro del tanga tra le natiche, il più profondamente possibile. Mi dice di appoggiare il piede sinistro sulla sedia e l’altra catenina mi viene chiusa intorno alla caviglia. Uno specchio rimanda la mia immagine: quasi nuda, leggermente abbronzata e con quelle due catenine discrete ma eleganti, anche se con quei bizzarri ciondoli… Mi si avvicina, mi bacia sulla bocca, mi accarezza la micetta e mi dice: «Rammenta: tu da adesso sei mia!» Sono incuriosita ed eccitata: annuisco sorridendo.
Mentre le due donne sparivano sottocoperta, Stefano mi parlò di quel suo ventottometri, che aveva la cabina dell’armatore, quattro cabine per gli ospiti e due per i membri dell’equipaggio; la strumentazione era la più completa sul mercato e le dotazioni di bordo permettevano il massimo confort ai passeggeri; i due motori diesel permettevano di raggiungere i trentacinque nodi, cioè i sessantacinque chilometri orari; una bella velocità per un’imbarcazione, mi assicurò. Inoltre Francois, il giovane di colore, era un ottimo cuoco, oltre che un valido marinaio e Sasha un abile navigatore. La mano esperta di Sasha faceva prendere velocità all’imbarcazione, ormai uscita dal porticciolo, mentre Stefano, da perfetto ...