La ricerca 2 - Racconti Erotici

La ricerca 2

Telefonò solo per dirgli ok; si trovarono subito dopo pranzo, quasi irriconoscibili, e andarono verso la pedemontana; si fermarono ad un ristorante con servizio bar; Ester chiese se affittavano camere ad ore; Andrea la guardò incuriosito.

“Ester, cosa hai in mente?”

“E tu forse credevi che, dopo averti amato in silenzio per dieci anni; dopo averti visto perdere il senno dietro la mia compagna di banco senza ricevere neppure la consolazione di un bacio sulla fronte; dopo avere sopportato in silenzio tutto il male che ti facevano e che sentivo in me, nelle mie carni; dopo avere esultato perché finalmente ti rivedevo; dopo avere calpestato tutte le regole civili per farmi invitare a cena e per essere qui, in un posto dedicato all’amore; dopo tutto questo, credevi che ti avrei lasciato andare via senza nemmeno toccarti? Se non lo hai capito, ti amo e voglio qualche briciola del tuo amore. Chiaro, Andrea?”

“E tu davvero credi che, quando ho saputo chi sei e ti ho guardato negli occhi, io non abbia visto la luce che comunicavano? Credi sul serio che ieri sera fosse solo una cena e non il modo per entrare nei tuoi pensieri, nel tuo cuore? Credi davvero che avessi bisogno di te come amministratrice e non di una donna meravigliosa, di un’amante, segreta solo se lo vuoi tu, da tenermi al fianco e da adorare quanto voglio? Forse siamo arrivati allo stesso traguardo per percorsi vicinissimi. La camera è prenotata.”

“E allora che aspettiamo? Un’ultima cosa. Uno scienziato ...

... bravo come te sa dirmi se un figlio avuto da te avrebbe nei cromosomi almeno una buona parte del tuo genio, della tua bellezza, della tua forza?”

“Uno scienziato specialista ti darebbe risposte esaurienti; questo povero ignorante sa dirti solo che talis pater … forse hai buone speranze. Perché?”

“Stammi a sentire e non interrompere per nessun motivo. Mio marito è sterile; Gisella lo sapeva anche quella volta; per questo lo ha scelto senza esitare; sono mesi che ci tormentiamo; lui propone l’inseminazione artificiale ma io non voglio il figlio di uno sconosciuto; ne voglio uno che mi ricordi un amore, anche di un solo momento se questo episodio non avrà seguito; lui propone in alternativa un’adozione, ma non voglio un figlio con un imprinting definito.

Deve esser mio figlio, prima che figlio di mio marito e tuo o di un altro se tu ti rifiuti; oggi sono all’apice della fertilità; tu mi farai fare l’amore, me ne farai fare tanto da consumarmi; non userai nessuna precauzione; io tornerò a casa con tuo figlio nel ventre; non voglio e non posso lasciare mio marito; è un debole, fragile, incerto; senza di me è perduto; l’ho sposato per amore e non lo lascerò mai, qualunque cosa succeda.

Se tu ti innamori un poco di me, voglio essere la tua amante segreta; non parlavo a caso; voglio essere nella tua vita e voglio esserci da protagonista; se tutto questo ti spaventa, torniamo a casa e dimentichiamo; se ti senti coinvolto, andiamo su e facciamo l’amore; ci sarà tempo per ...