1. Gerontofilia


    Data: 05/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... mormorò alla fine in tono scherzoso.
    
    “E se anche?”, fece l’altro con un sorriso birichino.
    
    “Dai, non prendermi in giro, ti prego.”
    
    “Non ti sto prendendo in giro.”, disse il ragazzo, mettendogli una mano sulla spalla.
    
    “Ma dai, non è possibile che un ragazzo giovane… bello come te vada con un… uno di settant’anni!”, e per fortuna riuscì a rimangiarsi la parola ‘vecchio’ che gli
    
    era salita alle labbra.
    
    “Certo che è possibile: guarda me. Mi piaci molto. Mi piaci come sei, mi piacciono le tue paure, che voglio demolire una per una… Mi chiamo Aldo.”, e gli tese la mano.
    
    “Gilberto…”, fece lui, stringendogliela.
    
    Aldo lo fissò con un sorriso luminoso, in cui non mancava un fondo di sfrontatezza.
    
    “Andiamo a casa tua? – disse – Ti giuro che non sono un marchettaro, che non ti sto prendendo in giro, non sono un malintenzionato e ho voglia veramente di fare l’amore con te.”
    
    “Non credo di essere in grado…”, tentò di schermirsi ancora una volta l’uomo.
    
    “Vuoi dire che non ti si drizza più?”
    
    “Vedo che vai subito al sodo.”, scherzò Gilberto.
    
    “Se qualcuno mi piace, è inutile perdere tempo, non trovi?… E non preoccuparti per quello: c’è il mio che tira bene per tutti e due e vedrai che… Beh, mettimi alla prova.”
    
    Quel tono sfrontato fece sorridere Gilberto gli tolse ogni dubbio: perché avrebbe dovuto rinunciare a quella meravigliosa avventura? cosa aveva da perderci? Cercò di ignorare il terrore della reazione che l’altro avrebbe potuto avere davanti al ...
    ... suo corpo cadente. Si alzò.
    
    “Beh, andiamo, allora.”, gli disse con un sorriso tirato.
    
    Durante il breve percorso, si scambiarono qualche parola; ma via via che si avvicinava a casa, Gilberto sentiva svanire quella franchezza, che era andata instaurandosi al parco, e rinascere tutto il vecchio imbarazzo.
    
    Salendo in ascensore al quarto piano, dov’era il suo appartamento, Gilberto si chiuse nell’imbarazzato silenzio che ci prende un po’ tutti appena le porte si chiudono; puntò gli occhi davanti a sé, evitando di volgere lo sguardo verso l’altro e rimpiangendo quasi di aver accettato quell’invito, che minacciava di destabilizzarlo.
    
    “Bevi qualcosa?”, chiese al ragazzo una volta entrati in casa, nel tentativo di procrastinare di qualche istante il momento fatale.
    
    “Grazie, nonnetto, ma non perdiamo tempo: sono eccitato, non vedo l’ora di scoparti!”
    
    Quelle parole sfacciate tolsero quasi il respiro al povero Gilberto, che arrossì, accennando un sorriso, mentre sbirciava con la coda dell’occhio il basso ventre del ragazzo, dove era evidente il massiccio profilo del cazzo in erezione, sotto il tessuto dei jeans.
    
    Senza dir niente, lo precedette in camera e si sedette sulla sponda del letto, ad osservarlo mentre si spogliava. Con foga, fissandolo negli occhi e sorridendo lascivamente, Aldo si tolse la maglietta, scoprendo un petto glabro con i muscoli morbidamente delineati; poi si sfilò anche i pantaloni, restandogli davanti solo con un paio di slip oscenamente tesi e ...