Gerontofilia
Data: 05/02/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
Finito il pranzo, Gilberto prese un libro e uscì, dirigendosi al vicino parco.
La tiepida giornata di primavera invogliava ad uscire, a respirare il tiepido soffio della natura… Beh, invogliava anche a tante altre cose, ma a quelle Gilberto non ci pensava più. Aveva superato da un pezzo l’età canonica e anche quella post canonica: che potesse ancora esserci qualcosa per lui, ormai non lo credeva più.
Non che gli fossero venuti meno i desideri, quello no, ma le forze sì: alla tenera età di settanta anni non ricordava neanche più l’ultima volta che gli era venuto duro ed era riuscito a farsi una sega decente, figurarsi rimorchiare ancora qualcuno!
No, i desideri non gli erano venuti meno: per strada allungava ancora l’occhio a carezzare il bel culetto che vedeva guizzare sotto un paio di jeans; si soffermava ancora a sbirciare il pacco dei giovanotti che incrociava; si sentiva ancora un languore alla bocca dello stomaco alla vista di due belle gambe pelosette…
Ma non erano più cose per lui e Gilberto lo accettava. Lui stesso ricordava, a vent’anni, lo sgomento che gli suscitava l’approccio anche solo di un quarantenne… Un quarantenne… Gilberto sorrise al ricordo, adesso che avrebbe fatto carte false per poter anche solo parlare con quel quarantenne, che vedeva spesso sul balcone del condominio di fronte. Quante ore era rimasto a spiarlo con aria indifferente nei pomeriggi estivi, quando gli si presentava in pantaloncini corti e maglietta, se non addirittura a ...
... torso nudo, impegnato in qualche lavoretto o anche solo a fumarsi una sigaretta.
Una volta Gilberto era rientrato di corsa in casa a spiarlo col binocolo attraverso i vetri della finestra. Ne immaginava l’odore intenso delle ascelle, il calore delle membra sode, il tepore umido del sesso rannicchiato nelle mutande…
Ma c’è un tempo per ogni cosa, si ripeteva Gilberto, un tempo per il sesso e uno per i ricordi… e i rimpianti. Solo quello del desiderio non tramonta mai.
Gilberto raggiunse un angolo del parco, che amava particolarmente, tranquillo, fuori dalle rotte dei passeggiatori; si sedette nella vecchia panchina all’ombra di un grande oleandro fiorito, si guardò attorno con un senso di soddisfazione e aprì il libro che si era portato dietro.
Era immerso nella lettura, quando sentì un leggero scalpiccio di passi. Alzò la testa quasi seccato e la riabbassò di colpo. Poi la rialzò e guardò, fingendo indifferenza, il ragazzo che gli stava passando davanti. Mostrava sui venti o venticinque anni, alto pressappoco come lui, bello con i riccioli rossicci, che erano la sua passione. Nel momento in cui passava, il ragazzo si voltò e i loro occhi si incrociarono: alla distanza di un paio di metri, quegli occhi gli apparvero incredibilmente azzurri, luminosi, profondi.
Il ragazzo passò. Gilberto lo seguì con lo sguardo fino alla curva del sentiero, beandosi a contemplare le forme armoniose del suo posteriore. Poi, dato un respiro profondo, riabbassò la testa e riprese a ...