1. Un passaggio nella notte


    Data: 04/02/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... dotato.”
    
    “Lo sono.”
    
    Astolfo gli diede un’occhiata, sollevando ironicamente il sopracciglio, e finalmente Oliviero sorrise:
    
    “Lo sono…carino e anche dotato, vedrai. Più avanti, c’è una stradina a destra, che va nella campagna: Prendila, così ci togliamo il pensiero…”
    
    Non era una battuta molto lusinghiera, ma Astolfo deciso di non darci peso.
    
    Dopo neanche un chilometro, avendo rallentato su avviso del giovane, Astolfo vide una stradina che prendeva per i campi. Ringalluzzito dalla prospettiva di quello che lo aspettava, svoltò e dopo un centinaio di metri si fermò in uno slargo abbastanza appartato.
    
    “Va bene qui?”, chiese, più che altro per dire qualcosa.
    
    “Sì, ci sono venuto altre volte con qualche. E’ tranquillo, di notte non c’è mai nessuno.”
    
    Astolfo gli allungò una mano all’inguine: sentì che aveva il cazzo già duro.
    
    “Sei già eccitato…”, osservò.
    
    “Lo sono da un pezzo.”, rispose l’altro.
    
    “Andiamo nel sedile dietro, vuoi? Così siamo più comodi.”
    
    “Ok”
    
    Smontarono.
    
    “Ti va di toglierti i pantaloni?”, chiese Astolfo, prima di entrare in macchina.
    
    “Ok”, fece nuovamente Oliviero e, scalciatosi dai piedi le scarpe, si slacciò i jeans, sfilandoseli e gettandoli sul sedile davanti.
    
    In slip, bigi al chiarore della luna, e maglioncino, Oliviero apparve come una seducente creatura silvana agli occhi di Astolfo. Il giovane entrò in macchina e chiuse la sua portiera. Si sedette con le gambe aperte e Astolfo gli scivolò al fianco. Gli poggiò ...
    ... una mano sulla coscia. La pelle era calda e i peli gli fecero una strana sensazione sotto le dita.
    
    “Quanti anni hai?”, gli chiese.
    
    “Venticinque, e tu?”
    
    “Cinquanta…”
    
    “Li porti bene…”
    
    “Mi tengo in forma…”
    
    Intanto la sua mano aveva raggiunto l’obiettivo: dopo un paio di palpate alla morbida borsa dei coglioni, e all’asta dura e caldissima sotto il tessuto umidiccio delle mutande, l’uomo si chinò e annusò l’odore intenso e conturbante di quel giovane inguine. Il tatto e l’olfatto supplivano egregiamente a quanto l’oscurità dell’abitacolo celava. Rimase a lungo col volto premuto sul conturbante malloppo inguinale, baciando, leccando, fiutando, mordicchiando… poi afferrò l’elastico della cintura e gliel’abbassò fin sotto le palle. Il grosso uccello turgido si librò un attimo in aria, poi ricadde pesantemente sulla coscia. Astolfo lo prese in mano;
    
    la guaina era calda e carnosa attorno ad un’anima di ferro.
    
    “Avevi ragione… - disse ammirato – sei davvero dotato.”, e senza aspettare oltre ci si chinò sopra e lo ingoiò per un buon tratto.
    
    Sbrodato com’era, l’odore e il gusto erano pungenti, ma per Astolfo era una prelibatezza, e prese a leccare e sorbettare il glande spugnoso, avvolgendolo con la lingua e schiacciandolo contro il palato, come a spremerlo meglio.
    
    “Bada che voglio venirti in bocca.”, lo avvertì Oliviero.
    
    “Ok…”, mugugnò lui con la bocca piena.
    
    In realtà era proprio quello che sperava: una bocconata di sborra calda e densa, da degustare e ...