Un passaggio nella notte
Data: 04/02/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
Astolfo cantava a squarciagola una vecchia canzone, mentre guidava a velocità sostenuta lungo la Statale 74. Aveva da poco lasciato l’Aurelia e non vedeva l’ora di essere a casa.
Cantava per vincere la sonnolenza che lo prendeva a tratti: del resto, erano le due di notte e lui era reduce dall’inaugurazione di una terrificante galleria d’arte moderna, in cui qualche drink di troppo ci era scappato, se non altro per consolarsi delle tante strette di mano di persone ignoranti e plaudenti il nulla. Ma solo qualche bicchiere: era perfettamente lucido e in grado di guidare… se non fosse per quella certa sonnolenza che ogni tanto lo prendeva e, per combattere la quale, aveva tirato giù i finestrini e poi aveva preso a cantare a squarciagola quella vecchia canzone, tornatagli alla mente chissà perché.
Era un critico d’arte, Astolfo, e anche bravo, acuto nei suoi giudizi, ma non godeva di molta stima e simpatia presso i colleghi e il grosso pubblico, perché non riusciva a nascondere la sua insofferenza nei confronti dell’arte moderna: che emozioni dovrei provare, si chiedeva, davanti a due lamiere accartocciate o ad un barattolo di pelati splattati su una tela?
Attraversando un paesino, di cui non aveva visto il nome, Astolfo mise la macchina al passo e smise di cantare, se non altro per non attirare l’attenzione di qualche vigile, che se gli avesse fatto l’alcol test….
All’uscita del paese, proprio nel momento in cui stava per dare nuovamente gas al motore, scorse in ...
... lontananza l’area illuminata di un’area di servizio: da un po’ si era accorto che il serbatoio era al lumicino, forse era il caso di fermarsi un momento a fare rifornimento, prima di rimanere a secco. Mancavano ancora un centinaio di chilometri a casa sua, meglio essere previdenti.
Fece il pieno e stava per rimettersi al volante, quando sentì un passo concitato alle sue spalle. Un po’ spaventato e col cuore in tumulto, vista l’ora e il luogo, si affrettò a salire e mise la sicura, proprio mentre una faccia sconosciuta, giovane all’aspetto, si affacciava all’altezza del finestrino con un sorriso accattivante, sia pure un po’ tirato.
Astolfo lo fissò senza muoversi. L’altro, allora, batté piano sul vetro con le nocche di una mano, facendogli cenno di aprire. Al secondo colpetto, l’uomo abbassò il vetro di un paio di centimetri.
“Scusi…”, disse il giovane.
Astolfo lo fissò senza rispondere.
“Scusi… - riprese quello – non volevo spaventarla, mi dispiace.”
“Cosa vuoi?”, chiese Astolfo, cercando di controllare il tono ostile della sua voce.
“Scusi… sto cercando…”
“Se fai marchette, non mi interessa.”, lo interruppe seccamente Astolfo.
“No… cosa dice? Non faccio marchette… Sto cercando solo un passaggio… per favore…”
Qualcosa nella voce e nell’espressione del giovane fece breccia nella diffidenza di Astolfo, che, dopo un attimo:
“Sali”, disse, accennandogli con a testa alla portiera dall’altra parte.
Il giovane fece il giro, mentre Astolfo sbloccava ...