1. Hayashi


    Data: 01/02/2024, Categorie: Etero Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    ... stare in casa tutto il giorno’ e quando torno, la casa &egrave vuota!’ Faccio giardinaggio per non pensare’ che tutte le mie amiche hanno una propria famiglia’ a cui badare ed io’ sono così SOLA!’ Non riusciva più a trattenersi, le lacrime, i pensieri, le parole, uscivano senza alcun ostacolo, lui la guardava intenerito, la stava afferrando dalle spalle, aveva le mani calde ‘E’ e’ e quando poi incontro un ragazzo’ gentile’ premuroso’ bello’ che si prende cura di me mentre sono ubriaca’ senza volersene approfittare’ Mi odia!’ Non mi vuole più vedere!’ ‘Signora, tutto bene?’ Una voce femminile che proveniva da dietro le spalle larghe di Marco, dall’altra parte della viuzza, da dietro la recinzione. Sapeva perfettamente di chi fosse. Si passò le mani sul viso nel tentativo vano di cancellare le tracce del suo pianto, assunse un’espressione vuota e poi guardando oltre il ragazzo ‘Signora Maria, tutto bene grazie.’ accennò anche un sorriso ma non potendo resistere a lungo afferrò l’anta del cancello e la richiuse. Sentì una mano calda che le si poggiava tra le scapole, alzò gli occhi e la dolcezza sul viso di Marco la rassicurò. Si lasciò guidare placida lungo tutto il vialetto, le prese di mano la giacca, ma ora sapeva che non sarebbe fuggito via appena riavuta. Si fermarono nel salotto, dalla schiena le fece scivolare la mano lungo tutto il braccio nudo, le prese delicatamente la mano, era così dolce, anche se fermo, sembrava pensieroso ma almeno non la guardava più in quel ...
    ... modo tremendo ‘Era la mia vicina ‘ sorrise ‘ una vera impicciona” continuava a guardarla, in quel modo nuovo, o forse vecchio, qualcosa le ricordava l’espressione che aveva quando la stava riaccompagnando a casa dalla discoteca, si tirò fuori dalla tasca un fazzoletto e con estrema cautela le asciugò il viso ‘Sono una vera stupida’ dire tutte quelle cose e mettermi a piangere in quel modo ‘ lo scrutava dal basso in alto, ma lui continuava il suo lavoro meticoloso ‘ Non so cosa mi &egrave preso, scusami” Si fermò e continuando ad avere una mano sulla sua guancia la guardò dolce ‘Scusami tu ‘ le disse con voce calda e profonda ‘ quando mi hai detto che non venivi da tanto ho pensato che venerdì sera eri andata in discoteca ad ubriacarti solo per portati a letto qualcuno.’ Glielo disse direttamente, senza esitazioni, che solo quando finì di parlare si sentì le guance arrossate per il pudore di ciò che quella frase implicava, però la guardava ancora dolcemente ‘Mi vergogno per la situazione in cui mi sono cacciata quella sera, ma mi sentivo così sola in casa che non resistevo più’ Tutto il resto &egrave colpa mia’ sapevo di essere brilla ma ho continuato a bere per sentire la testa ancora più leggera.’ Le lacrime le si prepararono nuovamente agli angoli degli occhi ma lui le sorrise e le accarezzò il viso, sedendosi sul divano la trascinò con sé e rimasero vicini dato che la abbracciava forte ‘Non dovevo saltare a conclusioni affrettate’ &egrave solo che ultimamente i rapporti mi ...
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