1. Hayashi


    Data: 01/02/2024, Categorie: Etero Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    ... per stasera. Ti porto a casa.’ le stese la mano per aiutarla a mettersi in piedi, tutti intorno a loro cominciarono a protestare a voce alta, anche ad insultare, qualcuno lo spinse anche, furioso li squadrò uno per uno, a brutto viso gli intimò di andarsene ma quelli più determinati cominciarono a spingerlo e lui dovette far valere la sua statura e la sua struttura possente per farli allontanare definitivamente. Girandosi verso Silvana che continuava a stare seduta su quello sgabello in una forma troppo rilassata rispetto allo sguardo leggermente impaurito per il tafferuglio che le si era svolto attorno ‘Andiamo.’ stendendole la mano, stavolta l’accolse e si mise in piedi. Camminando con lei sotto braccio si accorse che alcuni dei suoi amici erano andati a dargli supporto, passando vicino ad uno gli disse ‘La riaccompagno a casa, ci sentiamo.’ e con una pacca sulla spalla gli diede il benestare. Silvana rideva, straparlava, inciampava, divagava e si ammutoliva, tutto nel giro di un minuto per poi ricominciare da capo fino a quando non si fermarono davanti alla sua macchina. ‘Questa non &egrave la mia macchina!’ disse schietta ‘Lo so, questa &egrave la mia macchina, ti riaccompagno io a casa.’ e le aprì la portiera del passeggero ‘No! Voglio la mia macchina!’ e cercando di spingerlo cadde sul sedile fortunatamente senza sbattere nulla. Rideva ininterrottamente mentre faticosamente cercava di sedersi più comoda, le afferrò le gambe e gliele mise dentro prima di richiudere lo ...
    ... sportello e fare in fretta il giro per entrare anche lui in macchina. Abbassò i finestrini per far entrare l’aria fresca della notte ‘Voglio la mia macchina” ‘Mettiti la cinta.’ ‘Voglio la mia macchina” lo guardava con gli occhi languidi e lucidi ‘Sei troppo ubriaca per guidare, mettiti la cinta.’ Provò a farla ragionare ‘Non &egrave vero!’ ‘Abiti sempre lì?’ ‘Sì’ ma voglio la mia macchina!’ ‘Basta!’ urlò e la gelò sul posto con lo sguardo duro. Piegandosi verso di lei prese la cinta e cominciò a tirarla per poterla assicurare. Sentiva il calore di Silvana, il suo profumo floreale storpiato dall’odore pungente dell’alcool, lei era ferma, immobile, tentava di non respirare e lo guardava leggermente impaurita. Era davvero bella, un viso ancora fresco nonostante l’età e la situazione, il tubino fasciante con la scollatura quadrata da cui spuntava il merletto nero del reggiseno esaltava ancora di più il profondo decolté, non faticava a credere che avesse attirato così tante attenzioni in discoteca. Riprendendosi da questi pensieri le si allontanò ed agganciò la cinta, come sollevata da un peso riprese a respirare, ma non aveva il coraggio di guardarlo ancora e mentre continuava a borbottare qualcosa sulla sua macchina fissava le luci della strada che le strisciavano veloci di lato mentre la macchina si muoveva tra il traffico del venerdì notte.
    
    ‘&egrave questa vero?’ le chiese fermandosi davanti una villetta ‘Sì” biascicò ridestandosi da un sonno ad occhi aperti. L’aiutò a ...
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