1. Hayashi


    Data: 01/02/2024, Categorie: Etero Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    ... quello in pochi caratteri? ‘No, non &egrave urgente” Cretina! Si maledì appena lo inviò, non voleva stare in quello stato un minuto in più, chissà quanto l’avrebbe fatta aspettare. Trillo del cellulare ‘Ci sentiamo sul tardo pomeriggio allora.’ ‘Non puoi passare qui? Vorrei parlare di persona” gli scrisse di getto e più il tempo passava aspettando che le rispondesse e più le sembrava che aver agito senza pensare la stava davvero portando sull’orlo della nevrosi ‘Ok’ Arrivò a salvarla da sé stessa. Mentre aspettava che arrivasse il pomeriggio le sembrava che quella fosse la parte più difficile di tutto il processo: riuscire a rimanere calma, cercare di avere una visione più lucida degli ultimi due giorni e riuscire ad impostare un discorso per chiarire tutta la situazione. Quando se lo ritrovò alla porta, vestito da cerimonia, fu come se la sua mente si fosse resettata e svuotata da tutti i suoi piani, si preoccupava soltanto di averlo disturbato durante una qualche occasione speciale e la sua faccia tirata e dura di certo non la rassicurava. Avrebbe voluto sottrarsi a quello sguardo, le sarebbe bastato riaprire gli occhi per ritrovarsi da sola nella sua stanza buia invece che davanti a lui che la guardava così freddamente con quegli occhi verdi. L’avevano stregata la prima volta ed anche ora che era solo un ricordo doloroso non riusciva a distogliere lo sguardo. Non avrebbe mai pensato che quegli occhi così dolci ed espressivi potessero diventare così spaventosi, sembravano ...
    ... la superficie di un lago ghiacciato, pronto ad inghiottirla al primo passo messo in fallo. Nei suoi ricordi si ritrovò in salotto ancora confusa nel vederlo così elegante, le metteva ancora più soggezione ‘Scusa se ti ho disturbato ‘ indicando con lo sguardo i suoi vestiti ‘ Accomodati pure” Con un’aria di sfida e scocciato si tolse la giacca blu scuro e la poggiò sulla poltrona, ma non si sedé ‘Di cosa volevi parlarmi?’ Era duro, distaccato, i lineamenti del viso erano ancora più affilati, le faceva male guardarlo in quello stato, avrebbe voluto avvicinarsi, toccarlo, ma dopo un passo si sentiva troppo in soggezione sotto quello sguardo torvo e si fermò. Era a poco più di un passo da lui ma lo sentiva distante anni luce. Sospirò, ricercò un minimo di calma e poi iniziò a parlare ‘&egrave per ieri ‘ pausa, per scrutarlo in viso e cercare di capire se ci fosse un qualche cambiamento, non ne vide, sembrava una maschera ‘ ecco’ quello che &egrave successo ieri’ tra di noi” lo stomaco le si annodò, per un istante interminabile le sembrava di aver perso tutte le parole ed al suo interno c’era solo vergogna, pudore, confusione ed angoscia tutte mescolate insieme. Lo vide ghignare, voleva affrettarsi nello spiegare ma la gola le si strinse e dovette afferrare lo schienale della poltrona per evitare di far girare la stanza tutt’intorno. Sospirò, ma non arrivò la calma, alzò comunque gli occhi cercando di non piangere per il nervoso ‘&egrave una cosa che non faccio mai.’ sentì la sua ...
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