Cenerentola e il Falco
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Comici
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... pettegola della scuola, lei di certo avrebbe potuto illuminarmi.
Intanto quell’uomo, andava e veniva dalla sala attigua, partecipava ad un'altra festa, forse. Era adulto: di certo aveva più di trent’anni, anche se i suoi occhi erano freddi, profondi come il tempo...
Marianna, che amava bere alcoolici, era poco lucida in quel casino. Prima non capì un cazzo, poi, quando l’uomo tornò nella nostra sala, glielo indicai e lei ebbe un sussulto:
- Quello, lo conosco di vista, non so come si chiama, però si chiama “il Falco”. –
- Il Falco? – chiesi io, innocente.
- Si… gira per feste e locali, approfitta del buffet a sbafo e pare si scopi le ragazze più belle, così, all’improvviso… ha un potere forse, chissà? – poi qualcuno la chiamò e lei sparì nella ressa, stringendo tra le mani due flute di spumante.
Passarono alcuni minuti; mi davo un tono, chiacchieravo con qualche amica, sorseggiavo dal mio bicchiere… insomma cercavo di non pensare al Falco, anche perché sembrava sparito nel nulla.
Meglio.
No, peggio: non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Era un uomo basso, abbronzato, il suo viso sembrava intagliato nel legno antico. Le sopracciglia spesse, scure, nascondevano la forma degli occhi, di cui si vedevano perfettamente le pupille, nere come la pece, infuocate, come sprizzassero dei piccoli barlumi rossi… ma sperai che fosse solo un riflesso delle luci.
Ad aggiungere ulteriore mistero al suo sguardo già sconcertante, contribuiva l’evidente strabismo, ...
... che rendeva enigmatico ogni suo pensiero.
Nell’insieme era un po’ ridicolo ma, si sa, il cuore di una donna si conquista col sorriso.
4
Il Falco, sotto la camicia bianca, aveva un fisico che non passa inosservato. Grosso, il petto un po’ villoso, con un la pancetta da ragioniere stupenda, lasciva: una pancia da capobranco.
Le gambe erano robuste e corte, davano un’impressione di solidità, di sicurezza, esprimeva saggezza e libidine, entrambe, contemporaneamente.
Come sfuggire alla morsa d’acciaio di un maschiò così?
Un attimo dopo me lo trovai di fronte. Saldo e sicuro mi era comparso praticamente davanti.
Non disse una sola parola. Mi fissò, in maniera ancora più implacabile, per alcuni istanti senza che io riuscissi a distogliere lo sguardo; soprattutto perchè cercavo di capire se fissava me o una lampada Swarovsky, sulla destra.
Un lieve impercettibile movimento della testa.
Il Falco voleva che lo seguissi ma io, con tutte le mie forze residue, dissi dentro di me: No! Fu il “No” più deciso e potente della mia vita!
Il Falco mi voltò le spalle e, incurante del mio diniego, si allontanò senza voltarsi con una sicurezza tale che mi dava i brividi.
Inciampò solo due volte nei pantaloni troppo lunghi e senza piega, la secondo fu la più rovinosa.
Ma si rialzava, sempre con un certo stile: si infilò nel vano scale, che portava ai bagni. Lo sentii rotolare una terza volta, era per le scale: live, una bestemmia biascicata... poi nulla più.
La ...