1. Cenerentola e il Falco


    Data: 22/08/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Comici Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... dopo...che vedra' la tua pisciatina da adolescente stordita) Io ti infilo due dita in quel culetto stretto finche' non me le ciuccio assaporando l'afrore della tua cacca. Poi te le infilo in bocca e tu ciucci avidamente e ti prendo da dietro... cacci un urlo (ti avranno sentita...la santarellina puttanella) e ti scopo come un treno fino a sborrarti nel culetto. Alla fine ti lascio scalza, smuatandata e sudata (mi sono fregato le ballerine e le mutandine) fino a quando non esci e dici al tuo ragazzo che non trovi piu' le tue scarpe (e quando lui ti chiede perche' quell'alito di "merda" tu per giustificarti gli dirai che ti sei sentita male e hai vomitato).
    
    FINE(2) (e si, idee poche ma ben confuse)
    
    (1)Questo è il testo integrale del “Vate” non ve lo perdete perchè è un esemplare più unico che raro! (per fortuna)
    
    (2)Qui sotto troverete il miserabile tentativo di scopiazzare la Sua traccia, pur degna di divenire un best seller mondiale.
    
    CENERENTOLA E IL FALCO
    
    “Il Falco, pur orrido nelle tenebre, con l’avvento della luce si trastulla il passero, solitario.”
    
    Anonima
    
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    Quelle scarpette, oh!
    
    Quelle scarpette erano il regalo più bello che avessi mai ricevuto da sempre.
    
    Arrivarono come per magia: non avrei mai creduto possibile possederle.
    
    Persino su Zelindo, costavano na’ cifra!
    
    Invece Papy (il mio primo e unico amore, anche se spesso non si rende conto assolutamente delle esigenze vitali di una “raga”) aveva dato un calcio alla tirchieria e aveva ...
    ... investito un sacco di soldi in una causa… diciamo pure “planetaria”!
    
    Ora esse erano tra le mie mani, con il loro colore, talmente evanescente che non aveva un nome… forse potrei definirle: color sogno!
    
    I piccoli strass segnavano una virgola iridescente, stellare, sui punti essenziali.
    
    Un’ombra di tacco, nascosta dalla stoffa, nella soletta segreta, di seta pura, rappresentava la loro alchimia: pur essendo “ballerine” non ti appiattivano i piedi per terra, facendoti procedere a “Nonna Papera”.
    
    Grazie alla loro metafisica fattura davano al piede un costante, preciso anelito verso l’alto, verso il cielo: come fossero una preghiera.
    
    Allora, la tua gamba si slanciava, permettendo alla minigonna quel lievissimo, impercettibile, sollevamento sul di dietro. Da qui, da questo tocco di classe indicibile, nasceva una differenza impercettibile: solo quei pochi millimetri che la sollevavano di più dal lato del culo.
    
    Quei pochi millimetri che facevano la differenza!
    
    Da quei pochi millimetri nasceva tutto “l’arrapamento” di decine di “raga” che non avrebbero potuto più staccare gli occhi dal mio sedere, dalla mia minigonna nera... raffinatissima.
    
    Quei pochi millimetri, infatti, permettevano a chi avesse guardato dalla giusta angolazione, il “vedo non vedo” sulle parigine, spesse e nere, che finivano in quello spazio misterioso sotto la gonna ma non abbastanza misterioso da nascondere, all’osservatore allupato e fantasioso, uno spicchio, più o meno sostanzioso, delle ...
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