Cenerentola e il Falco
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Comici
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... lingue, che spesso, con la scusa di controllarlo tecnicamente, me lo palpava… anche lei, purtroppo!
3
Avevamo una grande sala tutta per noi ragazzi. Credo che in quella Villa enorme, si stessero tenendo, contemporaneamente, altri ricevimenti.
Dopotutto era la location più in della città. Stupenda, un tripudio di luci, fari e colori. C’erano persino i Bodyguard in smoking, che scortavano il festeggiato, dalla macchina al locale: che figata.
- Questo è il nostro, Baby. – Mi sussurrò Gianfilippo, tirandomi per il braccio per invitarmi a ballare.
Lo amavo una cifra!
Fu un ballo spettacolare, era la nostra canzone eterna, per quel mese.
Gianfi doveva essersi messo d’accordo col DJ, perché le luci si abbassarono e, romanticamente, un grosso riflettore illuminava solo noi, al centro della sala.
Gli altri ragazzi facevano cerchio intorno e, nei momenti clou, sottolineavano il nostro amore con i loro “Wow”; “Spettacolo”; “Ah, fanatici!!!” eccetera.
Qualche imbecille lo trovi sempre in una classe. Quelli che non si sentivano parlare, invece, pomiciavano approfittando del momento di buio. Eh, da “piccola” c’ero passata anch’io.
Le mie scarpette Zanocchi da 380 euro, sotto il riflettore, stavano ricevendo il giusto tributo.
Avevo le lacrime agli occhi.
Pensai che era meglio morire in un momento così bello, tanto non sarei mai potuta essere più felice nella vita: tutto era perfetto. Persino l’erezione di Gianfilippo, che mi premeva sotto il ...
... pancino.
Mi baciò davanti a tutti e io pensai che era fatta… al più presto mi avrebbero permesso di salire sull’Hammer di famiglia: ora ero, praticamente, una di “Loro”.
Un giro di ballo.
Due occhi penetranti brillano, nella penombra.
Un altro giro.
Quell’uomo mi fissa!
Ha uno sguardo magnetico, mi entra dentro l’anima e la rimesta tutta: mai provato niente di simile!
Con espressione dolce ma strafottente, come se si chiedesse che ci facevamo tra tutta quella gente, mi sorrideva in modo tanto lieve da lasciarmi perplessa.
Una domanda si formulò nella mente senza che io potessi farci niente:
- Che cosa vuole da me? –
Continuammo a girare, seguendo la musica e io, frastornata, cercai rifugio tra le braccia forti del mio ragazzo, abbandonandomi a lui.
Ma non bastò.
Anche con gli occhi chiusi, rivedevo lo sguardo di quell’uomo.
Uno sguardo ferino, che non ammetteva equivoci, inutile prendersi in giro: quello sguardo era inequivocabile come una dichiarazione di guerra.
La belva aveva posato gli occhi sulla sua preda… inutile chiedersi
“Cosa vuole da me?”. Quell’uomo voleva tutto, quell’uomo voleva me!
E io provavo i brividi a sentirmi tanto impotente davanti al suo evidente strapotere.
Cercai la forza nell’amore infinito, che da oltre tre mesi, mi legava a Gianfilippo ma mi sentivo ancora molto debole, ero in pericolo.
Quando le luci si riaccesero cercai di riprendermi. Presi una coca dal buffet, poi rintracciai Marianna, la ragazza più ...