Ditalino all'ora d'Italiano
Data: 22/08/2018,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Lisa02, Fonte: EroticiRacconti
... paradiso, leggera, come sospesa in una dimensione eterea, con quell’ansia sottile di essere scoperta che mi rendeva più viva e amplificava tutte le sensazioni.
Indossavo dei leggings molto attillati per cui con le dita, da fuori, riuscivo a sentire tutti i rilievi e le concavità della mia fica e potevo massaggiarmela per bene come se fossi stata in mutande e percepire ogni minimo tocco e le pressioni più intense.
All’improvviso sentii il telefono vibrarmi in tasca. Era un messaggio di lui.
"Allora Lisa… Lo stai facendo?"
"Chissà…"
"Scommetto che ce l’hai bagnata."
"Un po’…"
"Voglio che allaghi tutti i pantaloni."
"Se continuo così, lascerò una pozzanghera sulla sedia!"
"Brava piccola mia… che peccato non essere lì con te a guardarti."
La mia mano prese a vorticare in piccoli cerchi sulle morbide labbra della mia fica che diventavano sempre più evidenti attraverso lo strato sottile dei leggings, e mi lasciai sfuggire un piccolissimo gemito, quasi un singhiozzo, ma subito ripresi il controllo tornando impassibile in volto. Mi guardai velocemente attorno per controllare che nessuno si fosse accorto di niente o mi fissasse. Giorgio, un tipo che ha una cotta per me, abbassò subito gli occhi sul suo banco: lo sgamavo almeno una volta ogni ora a osservarmi incantato, ma non me ne preoccupai, dalla sua posizione era assolutamente impossibile che notasse qualcosa di strano. Chissà come l’avrebbe fatto eccitare sapere che la sua amata si stava facendo un ...
... ditalino a pochi metri, proprio davanti ai suoi occhi! Il solo pensiero avrebbe fatto sborrare il suo cazzetto nei pantaloni in pochi secondi, senza che neanche se lo toccasse. Tutti gli altri invece erano concentrati a seguire la lezione o farsi i fatti propri. Nessuno avrebbe potuto scoprirmi. Solo le mie dita si muovevano, silenziose e invisibili, senza destare alcun sospetto: non un movimento del braccio o del busto né un mutamento della mia espressione. I miei occhi si spostavano dal libro al prof e viceversa come se stessi normalmente seguendo anch’io la lezione.
Poco dopo il tipo mi scrisse di nuovo. Presi il telefono interrompendo per un po’ il mio piacere e riprendendo fiato.
"Ti stai divertendo, piccola mia?"
"Sì, tanto."
"Ricordati le regole, non puoi venire e non puoi entrare con le dita dentro finché non te lo dico io. Vediamo quanto riesci a resistere ancora…"
"Posso andare avanti quanto vuoi", lo sfidai. Ma sapevo che non era vero, ero già quasi sul punto di cedere.
Ripresi a massaggiarmi la fica. Mi sentivo avvampare, le labbra erano gonfissime e lasciavano dei solchi profondi nel tessuto aderente dei leggings. Passai le dita sul clitoride premendomelo come meglio potevo, sentendo di impazzire per non riuscire a toccarlo direttamente, poi scivolai in mezzo e spinsi il cotone più a fondo che potevo cercando di penetrarmi come possibile con le dita. Dio quanto ero eccitata! Dovevo assolutamente infilarmi la mano nelle mutande, entrare nella mia ...