1. Ditalino all'ora d'Italiano


    Data: 22/08/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Lisa02, Fonte: EroticiRacconti

    Grazie per i commenti e l’interesse per il mio primo racconto, quindi ecco a voi una nuova storia, spero vi piaccia e vi faccia eccitare tanto!!
    
    Alcune settimane fa, all’ultima ora avevo lezione d’Italiano. Il prof faceva avanti e indietro mentre spiegava il Decadentismo e ogni tanto mi lanciava occhiate con quella sua faccia da maniaco. Io avevo un semplice maglioncino bordeaux, un po’ attillato, ok, ma nulla di che, non era neanche scollato come tutte le altre volte in cui il porco mi fissava con la bava alla bocca; nonostante ciò, ogni volta che si girava per cambiare direzione il suo sguardo cadeva palesemente sulle mie tette, il che anche se mi lusingava un po’ mi metteva a disagio e in imbarazzo. Tra l’altro ho solo una seconda abbondante, quasi terza, mica chissà che: anche se con un bel push up fanno il loro effetto!
    
    All’improvviso sentii prendermi dal forte desiderio di toccarmi… Non fraintendetemi, non c’entra affatto il prof, non è che mi fossi eccitata per lui. L’ora prima avevo ricevuto un messaggio da un tipo che mi stuzzicava e mi sfidava a farlo in classe, in mezzo a tutti. Se ce l’avessi fatta mi avrebbe dato una bella ricompensa.
    
    "Ma ti pare!", gli avevo risposto, e invece più i minuti passavano più quell’idea mi entrava in testa e mi dicevo “deve essere una cosa davvero eccitante, chissà se riesco a farlo senza che nessuno se ne accorga… Un ditalino all’ora d’italiano!” Curioso come ditalino e d’italiano suonassero così simili, cambiavano di una ...
    ... sola lettera, mi sorpresi a pensare. Possibile che fosse solo una coincidenza che si somigliassero così tanto? Che fosse un segno del destino, che fosse davvero quella l’ora predestinata a fare quella cosa?
    
    Io sedevo in prima fila, all’angolo destro, contro il muro, e quindi da quella parte ero coperta. Con la scusa che avevo freddo mi alzai per prendere il cappotto e dopo averlo indossato tornai a sedermi in modo che, dal lato sinistro che non era protetto dal muro l’ampiezza del cappotto nascondesse a tutti quello che facevo. Poi mi spinsi bene con la sedia sotto al banco così anche dal davanti, per gli occhi di quel porco del prof, non si vedesse nulla; e stando appoggiata col braccio sinistro sul banco iniziai con l’altra mano a scendere in basso. La poggiai prima sulla coscia, poi pian piano la feci scivolare fino ad arrivare in mezzo alle gambe mentre il cuore mi batteva sempre più forte. Appena mi sfiorai, sarà per la situazione, sarà perché ero lì in mezzo a tutti e potevo essere sorpresa da un momento all’altro, sentii un brivido scuotermi tutta e un’eccitazione assurda che mi faceva fremere e mi spingeva a non fermarmi. Iniziai a toccarmi molto delicatamente, controllando che nessuno mi osservasse e continuando a guardare il prof e annuendo alle sue spiegazioni con un lieve sorrisetto che egli pensava fosse rivolto a lui. E invece mi stavo masturbando in pubblico, dal vivo, in mezzo a venti persone ignare di tutto! Era una sensazione bellissima, mi sentivo quasi in ...
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