Virtuoso e doloroso epilogo
Data: 22/01/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... profilattico. Dannazione, esclamavo frattanto dentro di me, quel dannato affare dal quale non riesco mai a separarmi in circostanze del genere, quel malinconico e penoso aggeggio di lattice che sopisce le mie fobie, quell’infeconda, sfuggente e vuota sacca che mi rappresenta raffigurandomi così buffo e grottesco.
‘Al diavolo, vai in malora pure te, eccoti qua’ – strepitai dopo averlo snidato dietro la custodia d’una cassetta di jazz-fusion dimenticata del gruppo dei Weather Report.
Adesso ero inaspettatamente rinvigorito, estremamente rincuorato, perché lo innalzavo come se fosse il trofeo della coppa del mondo, in quanto mi sentivo come se avessi segnato il punto risolutivo della competizione, anche perché risultando ancora integri non erano fuori termini di scadenza. Molto bene, adesso il mio cazzo sarà pronto per la vestizione, ancora pochi attimi e sarebbe stato accolto in un mondo migliore, ponderavo gongolante dentro me stesso. Un universo privo di sopraffazioni, senz’angherie né vessazioni, dove tutti possono essere gioiosi e possono essere straordinari confidenti, laddove il nutrimento è buono e la birra fuoriesce in maniera abbondante, insomma il cosmo dove hai perennemente bramato di soggiornare, finché bruscamente Alanis mi ribadì:
‘Aspetta, che cosa stai combinando, no, così ti perderai il meglio’ – mi sbraitò lei con tenacia, incalzandomi più che convinta della concupiscente e libidinosa opera.
‘Non lo vedi, cerco di tutelarmi e di difendermi ...
... nell’intimo’ – le ribadii io persuaso dei miei intenti.
‘Io non ci penso neppure, sai io a quegli aggeggi là sono insofferente, molto intollerante, perché m’irritano la fica, me l’infiammano, perché tempo addietro mi sono comparse delle chiazze e delle macchie che con fatica ho potuto eliminare. Sono desolata per te, ma con me non devi adoperarli, farai senza’.
Alanis lo aveva tranquillamente annunciato e sostenuto con radicale fermezza, con estrema coerenza lo aveva realmente proclamato, giacché all’istante mi sentii come se dovessi sfracellarmi cascando nel vuoto. Il terreno diventava cedevole e ostinato, irrimediabilmente duro e caparbio, in quanto non avevo l’adatta coscienziosità su che cosa poter eseguire, l’imponderabile e l’insospettato evento era compiuto, mentre io non potevo controbattere né ostacolare al cospetto di quegli avvenimenti, al momento stavo per andare in frantumi e potevo unicamente commiserarmi. Squadravo Alanis discinta e lascivamente nuda sdraiata sul sedile accanto al mio e avevo la netta sensazione che la sua sagoma si diradasse, che perdesse consistenza dileguandosi. Mi sentivo incomodo, francamente inopportuno, paventavo la sua valutazione e a questo punto non ero in grado di reagire. Non voglio angustiarmi né maltrattarmi ancora, perché non c’è più nulla d’inserire in questa storia.
Un pomeriggio di tre mesi orsono mi trovavo nella stazione dei tremi per compiere un viaggio all’estero, all’interno del bar consumavo la colazione ...