La Caduta. Atto Secondo. Dei dubbi di Proximo Lario e di Aristarda Nera.
Data: 22/01/2024,
Categorie:
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... dichiarò il Legato. L’esultanza gli impedì di continuare, ma non era importante: i soldati erano con lui e tanto bastava. Sorrise.Poi si diresse verso le pire. Trovò quella del Centurione Tullio. Era caduto combattendo, uno degli ultimi a morire. Slacciò dal collo la medaglia Primixia, l’onorificenza ottenuta per il valore dimostrato in battaglia. La gettò tra le fiamme.“Tua, fratello. Non mia”, pensò. “Tua e di tutti coloro che hanno dato la vita oggi.”.
Si concesse un istante di rammarico e tristezza, dolorosamente conscio dello spreco di tante vite a causa dell’arrogante ambizione di Septimo Nero e forse, anche di Aristarda.Se uno dei due si fosse piegato…Ma la verità era ben diversa: Septimo non intendeva assolutamente rinunciare al trono, non più di quanto Aristarda non fosse disposta a recedere dal proposito di riconquistarlo.Nessuno dei due si sarebbe piegato, Proximo lo sapeva. E quegli uomini, quei soldati fieri e umili che avevano deciso di sacrificare le loro vite per l’uno o per l’altra avrebbero finito col divenire olocausto, sacrificio salvifico dell’Impero.O libagione finale al Caos incombente.La verità era che c’era quel pericolo e sembrava che nessuno nell’Impero volesse rendersene conto: i barbari premevano alle frontiere, le Legioni si massacravano le une con le altre, in una spirale di violenza assolutamente insensata. Una strage immane, motivata solo dalla smania di potere e violenza.Sarebbe stata quella la fine al suo inizio? Sarebbe giunta così la ...
... decadenza e la caduta?Cos’era stato invero del valor militare? Della somma virtù delle Legioni Imperiali e di quel loro simbolo, l’Aquila Imperiale che poteva nuovamente dirsi baluardo di civiltà?Dov’era finita quella somma vocazione, la consapevolezza della missione divina affidata alle Legioni nella protezione e l’espansione dell’Impero?Il soldato era e sarebbe divenuto sempre più strumento, non guardiano, di quello stesso potere che avrebbe dovuto salvaguardare insieme alla pax imperialis…Lario Proximo sussultò, come colto da una scudisciata a quel pensiero.E senza quei valori, senza quei principi, cosa ne sarebbe stato dell’Impero? Cos’avrebbe differenziato gli eredi di Licanes, i prediletti del Dio Guerriero, dalle selvagge tribù e dalle nazioni nemiche?
Quando le pire dei caduti furono ormai cenere spenta, Proximo si accorse di non riuscire a rispondere a quelle domande, ma che tanta e tale era quell’angoscia da rendere cenere il sapore del cibo che gli fu portato da un attendente.
Il vino che gli fu portato e che bevve per un istante gli parve sangue.Strinse il pugno con rabbia. Era questo? Era questo che voleva?No. E avrebbe dovuto cercare di parlarne con Aristarda. Avrebbe dovuto cercare di riconciliare i regnanti dell’Impero, lo doveva al popolo sofferente che pativa il peso della guerra civile.
Madridia accolse la sua Legione con sommo gaudio. I cittadini, sostenitori fieri della causa dell’Imperatrix in esilio, offrirono cibo e generi di conforto ai militi ...