Mio ometto
Data: 21/01/2024,
Categorie:
Incesti
Sesso di Gruppo
Autore: prof_emily95, Fonte: RaccontiMilu
... i quali si poteva vedere ciò che accadeva dall’altra parte. Suonò il clacson e il cancello si aprì, entrò con l’aiuto e parcheggiò vicino ad una macchina nera. C’era Patrizio in piede appena fuori dalla porta, e ci sorrideva, avevo ancora le tette al vento e gonna alta, non feci caso, mi abbracciò baciando sull’angolo della guancia, e infilò una mano in mezzo alle gambe, ‘sento che sei già bella umida schiava’ ‘si Patrizio, non sai quanto eccitata sono’ mio figlio che in tutto questo tempo è rimasto dietro di me, mi tirò una sberla sul culo, ‘come l’hai chiamato? ‘ ‘padrone Patrizio, mi scusi per averla chiamata per nome’ ‘vedo che le cose sono cambiate da ieri quando ci siamo separati’ ‘eh si sono successi un sacco di cose.’ disse tornando in macchina per prendere la borsa dei giocattoli. ‘Dai entrate, sono dentro che ci aspettano’ disse facendo segno a noi di entrare. Entrai sistemando i seni e la gonna, per fortuna G. non era nelle vicinanze, mi avrebbe punito di sicuro. Dentro c’era un divano, con seduto 2 uomini che stanno guardando una partita di calcio, io ne capisco nulla allora stetti zitta. Si alzarono in piedi quando mi videro, mi salutarono e uno disse: ‘tu devi essere Monica’ ‘Sissignore, sono io. ‘Spogliati schiava’ disse mio figlio appena entrato dalla porta che si chiuse dietro di lui. Lo feci, quando tolsi la gonna mi piegai a 90 mostrando il mio culo tondo e sodo, abbellito da quel plug anale. ‘Allora sei proprio troia’ dissero uno dei due. ...
... ‘Piacere, sono Gianluca’ disse mio figlio allungando la mano ‘Piacere, Stefano e lui è Mario’ Strinse la mano a entrambi, e quindi si sedettero sul divano a guardare la partita. ‘Vai a prenderci della birra cagna’ mio figlio mi ordinò. Mentre camminavo a quattro zampe per la cucina, ‘Torna qua, ti manca la coda’ tornai davanti al divano dove sono seduti, mio figlio prese il plug con la coda, lo diede a Mario:’Fallo te’ ‘Con piacere’ e rivolto verso di me ‘vieni qua vicino cagna’ lo feci e gli misi il culo davanti alla faccia Sfilò dal mio culo quello che c’era, e mi infilò la coda, tutto in modo rude, accompagnato da qualche sberla, urlai di dolore mentre altri uomini risero compiaciuto, poi con un altro schiaffo come per dire puoi andare. Andai verso la cucina a quattro zampe, presi quattro birra, una in bocca, due nella mano destra e una nella sinistra, camminai col gomito appoggiato per terra, portai la birra, ‘stai là buona cagna, che penseremo a te appena finita la partita’ Stetti per tutto il tempo a quattro zampe vicino al divano, dalla parte di Mario, mentre guardava la partita mi toccava il culo, accarezzandolo dolcemente prima, schiaffeggiandolo forte dopo. Attesi impazientemente che la fine della partita che sancirà anche l’inizio della mia festa. Aprii gli occhi lentamente e vidi qualche leggero fascio di luce entrare dalla finestra, ero stesa sul fianco destro, le gambe piegate, mio figlio è dietro mi me, una mano sulla vita, sento il suo respiro sulla mia ...