1. Sono una troia non sono una santa (parte 4)


    Data: 20/01/2024, Categorie: Tradimenti Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69

    ... sotto la sua lingua, molto attiva e di talentuosa. Capii che si stava avvicinando all'orgasmo, era a nanosecondi da un climax esplosivo, quando lui si fermò e si rialzò in piedi a spolverarsi i pantaloni. Katia sembrava un disastro completo. La gonna era ancora raggruppata attorno alla vita, le gambe ancora aperte a dar aria all'inguine presumibilmente rovente e sgocciolante di umori e di saliva di vecchio. Stava tremando, il suo petto si sollevava e il suo seno ondeggiava nella camicetta nonostante il suo reggiseno fosse tornato al suo posto.
    
    "Perché ti sei fermato?" ansimò.
    
    "Mi facevano male le ginocchia", rispose lui con voce furba. "Ho pensato di finire col cazzo."
    
    "Ti ho già detto che non mi lascerò scopare," ribatté lei.
    
    "Sì, lo so cara", rispose con una smorfia. "Perciò ho intenzione di strofinarlo solamente su e giù sulle labbra della tua figa fino a quando non vieni!"
    
    Si aprì la cerniera dei pantaloni, frugò dentro per qualche secondo prima di tirar fuori il cazzo. Anche semi-flaccido sembrava enorme. Si portò avanti, poggiando quella grossa cappella sulla figa di mia moglie e iniziò a strofinarlo contro la fessura gocciolante dei suoi copiosi succhi. Anche da lontano ho potuto vedere che iniziava a gonfiarsi.
    
    In pochi secondi quella specie di proboscide si eresse, dura come una roccia. Il bastardo sembrava gloriarsi come un pavone, sfregando su e giù contro il monte di venere gonfio di Katia, mentre con le mani slacciava i bottoni della sua ...
    ... camicetta per poi affondarsi sul seno. Alla fine stanco di palpare le sue tette attraverso il tessuto, sganciò il reggiseno e lo spinse da parte.
    
    La tormentò così per un po', portandola sull'orlo dell'orgasmo e poi deludendola. Sapevo per esperienza che ciò sarebbe servito solo a renderla ancora più eccitata.
    
    Ancora una volta la avvicinò al climax e poi si fermò. Vidi Katia aprire gli occhi a guardarlo, vedevo le sue labbra muoversi, ma non riuscivo a cogliere le parole. Fortunatamente la voce del vecchio era molto più chiara e più forte: "Mi dispiace. Ma prima mi hai chiamato bastardo!" "Sì", sibilò lei in risposta. La sentii abbastanza chiaramente. Era davvero pronta a soffiare come una gatta! “Fammi venire!” questa volta la sua voce si udì nettamente.
    
    "Lo vuoi, vero?" Lui le passò di nuovo le mani sul seno affondando le dita ad artigliare quelle collinette di carne succulenta. Lei continuava a dimenarsi. "Puoi avere il tuo orgasmo. Tutto quello che devi fare è chiederlo." Ha continuato ad accarezzarle le tette prestando particolare attenzione ai capezzoli eretti."Sei un bastardo..." La sua voce affannata si spense non lasciando alcun dubbio su quel che voleva.
    
    "Mi dispiace ... hai detto qualcosa?" Lui stava gongolando.
    
    "Se vuoi ... tu puoi... infilarlo." La voce di Katia era flebile, a malapena un sussurro. Era totalmente sconfitta, disperata dal bisogno di venire.
    
    "Ma hai detto che non mi avresti permesso di fotterti perché sei sposata. Hai cambiato idea?" Il ...
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